L'opinione del giorno dopo: sconfitta inevitabile con questo Palermo e tanto Torino

Ci sono delle riconoscibili responsabilità dell'allenatore che gravano su questa sconfitta che arriva in un giorno che doveva essere di festa

La partita numero 1000, dopo i primi quattro  minuti da incubo, con salvataggi quasi miracolosi,  allo scoccare del quinto sembrava mettersi bene. Sugli sviluppi di un angolo, Diamanti pennella un cross, Chochev prende il tempo a tutti e con un preciso colpo di testa  insacca nell'angolo basso, alla destra di Hart. Ma questo vantaggio illusorio  è durato 20 minuti. Al 25' ci pensa Ljajic lasciato colpevolmente solo a sinistra, che ha il tempo di sistemarsi il pallone e insaccare all'incrocio del primo palo. Stesso copione  al 40', ma stavolta il serbo ha il tempo di mirare all'incrocio del palo più lontano. Sul finire del primo tempo terzo gol di Baselli, ed al 5' del secondo tempo ci pensano Baselli e Benassi a confezionare uno 0-4, impietoso ma che ci sta tutto. E' tanta la delusione per una festa strombazzata nlla vigilia ma mancata in campo, che ci sarebbe da raccogliere tutti i pezzi, metterli  in un cassetto, chiuderlo a chiave,  e dimenticare questa quarta sconfitta consecutiva al Barbera, che lascia a zero la casella dei punti casalinghi. Ma non si può nè si deve fare, perchè nonostante sia andata così, è giusto riconoscere i meriti (pochi) e le responsabilità (tante) della squadra vista ieri sera. polliceverso1DE ZERBI - Probabilmente con il divario tecnico visto in campo, difficilmente i rosa avrebbero potuto evitare la sconfitta, ma perchè l'allenatore ha messo da parte quella difesa che fino alla penultima partita aveva dato tanto affidamento? La differenza di qualità tra Torino e Palermo è stata notevole ma De Zerbi ha facilitato il compito agli avversari lasciando in panchina una difesa che   finora aveva interpretato al meglio il compito affidatole. Per non dire della infelice, incomprensibile  scelta di chiamare Hiljemark a sostituire Bentivegna... poliicesiCHOCHEV - Uno delle poche note decisamente liete della serata. E' suo l'illusorio 1-0 con un inserimento di testa. colpisce una traversa, nella ripresa offre un buon assist a Nestorovski che lo spreca malamente. Lotta fino alla fine. polliceverso1VITIELLO - Torna titolare da capitano, ma ha tante responsabilità sulla sconfitta dei rosa mettendo in campo una prestazione decisamente  negativa. Ha clienti difficili, ma tra Ljajic e Boyè cambia poco: non tiene nè l'uno nè l'altro. polliceverso1NESTOROVSKY - "L'uomo del giorno" si vede raramente, e quando si vede sbaglia. Solo qualche sponda, ma è guardato a vista da Rossettini e Castan. Inoltre riceve pochi palloni giocabili e ciabattata malamente  a lato l'unico assist che riceve. poliicesiALEESAMI - Uno  dei pochi che merita la sufficienza. Esegue il compito affidatogli da De Zerbi, attacca costantemente la profondità e tira anche in porta. Nella ripresa inevitabilmente cala.

poliicesiPOSAVEC - Nonostante il risultato sia 1-4, ha poche responsabilità sui gol, da addebitare alla pessima giornata della difesa messa in campo da De Zerbi. Nei primi minuti permette con un paio di prodigi di conservare lo 0-0. Ma deve arrendersi al tiro al bersaglio del Torino.

  poliicesiDIAMANTI - Suo l'assist per il colpo di testa di Chochev. Un po' maltrattato dagli avversari, si batte a centrocampo ma il suo lavoro non è proficuo: spesso non sa mai cosa fare, anche perchè chi è davanti non si crea spazio. polliceverso1HILJEMARK - Entra in campo al 15' per sostituire Bentivegna. Gioca 25', e nel secondo tempo resta negli spogliatoi,  sostituito da Quaison, dopo una prestazione infarcita da pasticci e ciabattate. ------- BENTIVEGNA - Merita di essere citato per il record della sfortuna. Dopo essere da poco  uscito da un infortunio, ed avere atteso con trepidazione l'esordio, la sua partita dura 14 minuti. Lascia il campo in lacrime. Il resto della "truppa" ha giocato la partita secondo le già sperimentate caratteristiche individuali: il sempre incerto Andelkovic che sbaglia spesso nell'impostazione, Bruno Henrique alterno fra il "buono" e il "meno buono" e Rispoli che ha spinto come al solito, ma senza la consueta lucidità. Detto questo, pensiamo alla Roma, adesso...