La Lazio di Inzaghi è un caterpillar. Palermo, serve un miracolo

Numeri e rendimento da grande squadra. Il segreto nel riscatto di Inzaghi e Immobile. Ai rosa serve la gara della vita.

La Lazio di Inzaghi è un caterpillar. Palermo, serve un miracolo

Una sorpresa col blasone della grande. La Lazio si presenta a Palermo con forza e numeri da protagonista indiscussa di un campionato di Serie A che, dominio della Juventus a parte, continua a garantire equilibrio nelle zone della graduatoria che valgono un piazzamento europeo. Due sole sconfitte sinora per i biancocelesti, come la prima della classe, a dimostrazione di una forza che non è solo di facciata. Tanta sostanza per i capitolini, a una sola lunghezza dal secondo posto e dai cugini della Roma. Un derby a distanza per la Champions.

 

La rosa non ha bisogno di presentazioni, la qualità viene garantita dalla presenza di uomini quali Marchetti (costretto a saltare il match del "Barbera" per infortunio), Wallace, Parolo, Felipe Anderson, Keita e Immobile: l'ex Torino vive la stagione del riscatto, dopo un periodo in chiaroscuro. Per lui ben nove reti in 13 presenze con l'aquila sul petto. Una squadra dall'enorme potenziale che può, inoltre, contare sulle certezze che portano il nome di Radu, Lulic e Biglia. Almeno sulla carta, l'ennesima sfida impossibile per un Palermo alle prese con dubbi e difficoltà di varia natura.

 

A guidare questa Lazio tanto inattesa quanto bella a vedersi c'è Simone Inzaghi: quello che un tempo fu il fratello d'arte del più noto Pippo, si è preso la scena di prepotenza. Soluzione d'emergenza al termine della scorsa stagione al posto dell'esonerato Pioli, opzione inevitabile dopo la rottura in extremis tra il club e il Loco Bielsa in estate, quando si apprestava a recarsi in quel di Salerno per guidare la squadra satellite di Lotito. Da emergenza a punto di riferimento il passo è stato breve, anzi fulmineo. Un po' come la partenza della sua creatura, intenzionata a correre sempre più forte.