«Nuovo Palermo? Darei il mio contributo. Con Zamparini...»

«Nuovo Palermo? Darei il mio contributo. Con Zamparini...»

 

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Impegnato in Marocco per le riprese del nuovo film, Salvatore Ficarra è un noto tifoso del Palermo. Intervistato da La Repubblica, il comico palermitano ha così parlato delle vicende della società rosanero e di come sta vivendo questo periodo:

 

«Seguo le vicende con grande apprensione.  Tutto è successo da un giorno all'altro. I marocchini mi chiedono: “Salvo ma questo Palermo?”. Quasi quasi farei un pensierino per far giocare il Palermo nella serie A marocchina visto che in Italia non ci hanno voluto. Se mi aspettavo un epilogo di questo tipo? I dubbi erano tanti e le notizie sulla nuova proprietà non erano confortanti. Da questo a finire in serie D francamente non me lo aspettavo. È stato un fulmine a ciel sereno».

 

RIPARTENZA SERIE D

«Io credo che non ci sono alternative e che è l'occasione giusta per costruire qualcosa di stabile per il futuro. Per fare fino in fondo quello che non aveva capito Zamparini. Creare cioè qualcosa che sia legata al territorio, al cuore e alla passione della gente di Palermo –ha dichiarato-. Tutto trovando qualcuno che ami quella maglia e quei colori e non quelli di un'altra squadra. Cosa che non avrebbe potuto fare uno come Ferrero che certamente non è tifoso del Palermo o lo sarebbe stato solo in questo frangente».

 

FUTURO ROSANERO

«A me piacerebbe vedere un presidente tifoso con la sciarpa rosanero al collo. Mirri sicuramente è un tifoso del Palermo e io di un presidente tifoso mi fido. Un presidente tifoso farebbe tutto il possibile prima di vendere i giocatori, cosa che a Palermo in passato non è mai successa visto che venivano venduti tutti subito. Se tifo per un presidente palermitano? Certamente. Anzi, dico di più: io tifo per un Palermo dei palermitani. Sarebbe bello se tutti i palermitani che hanno a cuore le sorti della squadra si mettessero insieme per fare qualcosa d'importante».

 

RITORNO AL CALCIO CHE CONTA

«Per me il calcio che conta è il calcio che ti emoziona. Noi non ci emozioniamo più dall'ultima finale di Coppa Italia a Roma. L'emozione era la squadra in campo, ma anche tutti i palermitani all'Olimpico.  Ricordo che dopo la partita a Roma c'era lo sciopero dei taxi e tutti siamo tornati a piedi verso il centro. È stata una festa di colori rosanero nonostante la sconfitta».

 

NOSTALGIA

«Quanto mi mancano quei momenti? Tantissimo. Io non vedo l'ora di potermi fare l'abbonamento in serie D. Da tre anni non sottoscrivevo la tessera per protesta contro Zamparini. Sarà stata una goccia, ma almeno non ha fatto quello che ha fatto con i miei soldi. Bisogna ricreare una bella atmosfera  intorno a questa squadra –continua–  e bisogna unire tutti quelli che possono fare qualcosa per questa squadra. A questo proposito, secondo me, Orlando ha fatto benissimo a inserire nel bando una quota di azionariato popolare. Anzi, il dieci per cento è anche poco».

 

INVESTIRE SUL NUOVO PALERMO

«Comprare delle azioni del Palermo?  Certamente. Sono disposto a detenere simbolicamente qualche azione della società e dare il mio contributo. Penso che come me vorranno fare tantissimi siciliani nel mondo».

 

TONY DI PIAZZA

«Io credo che tutte le risorse possono essere utili. Il mio appello da tifoso rivolto ai palermitani che parteciperanno è di non farsi la guerra tra loro. Questa è l'occasione giusta per dimostrare che non abbiamo bisogno del colonizzatore di turno e che possiamo farcela anche da soli –ha dichiarato–. Del resto in passato, prima di Zamparini, lo abbiamo fatto. Mi riferisco al Palermo che, campioni a parte, ci ha fatto emozionare più di ogni altra squadra. Parlo del Palermo dei picciotti allenato da Ignazio Arcoleo.

 

PALERMO DI ARCOLEO

«Quella non era solo una squadra, ma era piuttosto una nazionale.  In quella squadra c'era passione, c'era cuore. I giocatori scendevano in campo e lottavano a prescindere dallo stipendio.  Ecco, mi piacerebbe rivedere un Palermo di quel tipo. Se c’è un personaggio simbolo che possa incarnare questo tipo di club? Ce ne sono tanti. Abbiamo tanti palermitani bravi in diversi settori nella gestione di una società –conclude-. Persone che nel loro campo hanno grandi competenze e la competenza spesso vale più dei soldi».

 


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