Eugenio Corini: "Adesso conta fare punti. Ecco perché sono stato esonerato quando ero al Chievo"

Le parole del tecnico rosanero in conferenza stampa

Classico appuntamento con la conferenza stampa di presentazione alla partita. Domani c'è un match fondamentale, al "Barbera" arriva il Chievo di Maran e i rosa dovranno cercare di fare bottino pieno. Eugenio Corini, dopo la grande festa nello store di via Maqueda, conta sui tifosi: "L’incontro di ieri è un beneficio per tutti. Io ho cercato di risvegliare la tifoseria palermitana e far innamorare nuovamente la piazza della squadra. Adesso è importante tornare a far punti. I tifosi ci regalano emozioni. Domani c'è una gara importante, ma vorrei scindere le cose. Il mio passato non c’entra qui, c’entra la gara e solo questo. Il Chievo ha una classifica migliore rispetto a noi: è un avversario solido che ci farà sicuramente soffrire. Il mio percorso al Chievo non lo dimentico: la società clivense mi ha permesso di affermarmi sia come calciatore che come allenatore. Il mio rammarico con Campedelli e Sartori è non aver chiuso la seconda esperienza con la salvezza e non con l’esonero".  Corini spiega proprio il perché dell'esonero coi gialloblu:"La prima volta che il Chievo mi ha chiamato, la presidenza ha mostrato grande fiducia nei miei confronti, io venivo dalla Serie B. Nel percorso non si trovò l’accordo sulla stagione successiva. Poi sono tornato al Chievo, ma c’erano ancora discordanze: c’era e c’è stima, c’era sempre stata sintonia. Lì il problema era che avevamo molti giocatori nuovi e ci voleva più tempo. Ricordate cosa dice Allegri? Calciatori nuovi in una squadra presuppongono che ci sia più tempo per crescere. Secondo me nel Chievo qualcosa ho dimostrato. La mia esperienza a Verona è diversa da questa al Palermo, perché adesso sono più maturo, ho alle spalle più di sessanta panchine. Sono un allenatore più maturo".