Chiara Dragotto: 'Sentiamo addosso la maglia del Palermo'

Chiara Dragotto: 'Sentiamo addosso la maglia del Palermo'

Chiara Dragotto vive l’amore per il Palermo fin da quando è bambina, visto che prima di diventare la capitana della squadra femminile si è appassionata ai colori rosanero da tifosa – abbonata in Curva Sud e spesso presente nelle trasferte assieme al papà. Anche per questo motivo, l’ultima sfida al Frosinone non era per lei e diverse sue compagne una partita come le altre e Dragotto si è resa protagonista della vittoria grazie alla sua importante giocata nel gol dello 0-1 firmato da Giada Ribellino. “Collovà ha recuperato una palla in anticipo all’altezza del centrocampo, mi ha servito tra le linee e Giada ha questa caratteristica di attaccare lo spazio, lei è stata brava a farsi trovare sul punto giusto e a essere fredda per chiudere l’azione. E’ stata una bella azione, con una doppia verticalizzazione, ma non è stata certo l’unica della partita”.

“Il risultato finale è stato molto bugiardo, abbiamo dominato noi e non siamo riuscite a chiudere la partita solamente per qualche scoria che ci portavamo dietro dalla sconfitta contro il Lecce, però non abbiamo rischiato praticamente nulla, loro non hanno mai tirato in porta mentre noi non siamo state brave a chiuderla. Alla fine, la partita si è spostata molto sul piano dei nervi e la nostra paura più grande era quella che, avendo in squadra molte giovani ai primi campionati, una partita portata sui nervi potesse crearci problemi ma abbiamo spezzato il gioco e portato a casa i 3 punti”.

Effettivamente, il Palermo Femminile è quest’anno una squadra giovanissima e diverse di loro sono spesso presenti nella formazione titolare, dalle classe 2005 Erika Sorce e Arianna Conciauro passando per la 2006 Sandra Palermo e la 2007 Giuliana Falzone. “La cosa bella di un gruppo così giovane è la loro spensieratezza, che ci sta dando una grande mano dopo il campionato dello scorso anno. Loro sanno ascoltare, adattarsi, noi più grandi dobbiamo essere capaci di farle entrare nello spogliatoio ma spesso sono loro a farlo grazie al loro senso di tranquillità”.

“Queste ragazze si stanno prendendo già delle responsabilità importanti, non sono più le gregarie del campionato vinto due anni fa. Loro hanno sempre le orecchie ben aperte e attente, chiedono, si mettono a disposizione, lottano, hanno quella classica follia giovanile e questo può essere anche per noi più grandi uno stimolo in più. Loro non pensano, lo fanno direttamente ed è questo il fuoco che si sta accendendo nella paglia del nostro spogliatoio, tra noi calciatrici e con lo staff che ci mette sempre nelle condizioni di vivere da atlete”.

Anche per questo motivo, Chiara Dragotto ha deciso di rimettersi in gioco e mettere a disposizione la sua esperienza in un ruolo diverso, non più quello di bomber d’area di rigore ma di mezz’ala con il fiuto del gol: “Non sono meno offensiva, il mister mi ha chiesto di provare e di giocare un po’ più dietro. Ho deciso di provare perché mi sentivo in grado di farlo, ne ho parlato con le compagne, ma fondamentalmente poi mi ritrovo sempre davanti. È solamente una questione di posizione e non importa essere 10 metri dietro o davanti, alla fine sono una mezz’ala più offensiva che difensiva e ho scoperto che battagliare a centrocampo è anche più bello che farlo in attacco. Certe volte provare qualcosa di nuovo è uno stimolo in più. La mia preoccupazione più grande era quella di non essere capace, ma mi sono messa in gioco a 30 anni ed è giusto che in un gruppo così giovane le più esperte si mettano in gioco, prendano scelte diverse e più consapevoli”.

In classifica, il Palermo staziona al quarto posto, con 5 vittorie e due sconfitte negli scontri diretti contro RES Roma e Lecce, che sembrano però non avere spento le ambizioni rosanero: “Arriviamo da due sconfitte, ma dalle due sconfitte abbiamo preso più consapevolezza che nelle vittorie. Abbiamo perso contro la RES Roma che ha una grande squadra e un attacco formidabile con Caccamo, Cianci, Nanni, ma abbiamo tenuto bene il campo e non siamo mai state surclassate nel gioco. Molte delle piccole erano uscite deluse da quella partita, ma sentendo le parole mie, di Piro e di Coco avevano capito che era stata una buona prestazione da cui prendere spunto”.

“Anche contro il Lecce abbiamo avuto la consapevolezza che non meritavamo di perdere, che conta sempre chi segna di più, che loro sono state brave a finalizzare pur senza un gioco entusiasmante. Siamo una squadra giovane, che può avere ambizioni, con grandi margini di miglioramento ma che dovrà essere più cinica e possibilmente meno sfortunata. Come ho detto al mister, questa sconfitta insegna più di una vittoria. Dobbiamo sapere ricordare i momenti positivi durante la stagione”.

Giocare per il Palermo non è mai un fatto banale, soprattutto se conosci l’ambiente e lo hai vissuto in prima persona: “Si è deciso di ripartire dalle giovani e non è detto che non possa essere questa la carta vincente, come ci è successo due anni fa. Abbiamo anche molte ragazze del territorio che è sempre un valore in più, per noi non è qualcosa di così leggero: la maggior parte di noi sono ragazze di Palermo che giocano per il Palermo e indossano quei colori”.

“Il fatto di indossare i colori del Palermo fa molto, perché se hai quei colori il palermitano già tifa per te. Ci sono passata anche io dalla veste del tifoso, seguivo tutte le partite del Palermo anche in trasferta, perché sono stata e sono tifosa. So bene come il tifoso palermitano vive il rapporto con la squadra e se la nostra squadra vince so che è un orgoglio in più. Se poi la nostra squadra verrà pubblicizzata avremo sempre più tifosi e ho notato che già a Castellammare qualcuno è venuto a vederci. Pensare che qualcuno venga a vederci è per me un sogno, che facevo sempre da bambina quando andavo a vedere il Palermo dalla Curva Sud. Sicuramente ci fa piacere e dietro c’è tanto sacrificio, noi pensiamo sempre alla partita dopo e il tifoso se ne rende conto”.

A testimonianza della sempre maggiore attenzione dedicata alla squadra femminile, ormai appieno integrata nel club, presto Dragotto e compagne potranno giocare all’interno del nuovo centro sportivo di Torretta: “Neanche nei migliori sogni avremmo potuto sperare di entrare nel centro sportivo del Palermo e di potere avere una propria casa dove allenarci e potere giocare. Pensare che oggi delle bambine possano allenarsi lì e vedere giocare la squadra femminile del Palermo è qualcosa di incredibile. Chi gioca sogna di potere allenarsi nelle migliori strutture e il Palermo sta pensando anche a questo. Questo è per noi motivo d’orgoglio”.