Da Palermo-Frosinone tre punti e tante indicazioni

Non solo la vittoria che riporta i rosanero in corsa per la promozione diretta. Le risposte dal campo sono tante e fanno ben sperare

Da Palermo-Frosinone tre punti e tante indicazioni

Il Palermo vince e convince contro la prima concorrente alla promozione diretta, si porta a tre punti dalla vetta occupata dai ciociari, con il vantaggio di un match da recuperare (a Parma il 2 aprile) e, soprattutto, ritrova se stesso dopo lo smarrimento che nel mese di febbraio aveva visto la squadra di Bruno Tedino perdere colpi e punti.

 

Ma le buone notizie non arrivano soltanto dalle statistiche e dal calendario che sorride (adesso Novara e Carpi per dare continuità ai risultati). Perché i tre punti contro il Frosinone fanno registrare diverse indicazioni positive, tra conferme e piacevoli sorprese.

 

A partire da San Pomini (così è stato simpaticamente ribattezzato sui social nell’immediato post partita): l’esperto estremo difensore ha dato ancora una volta prova di grande sicurezza, per la porta da lui difesa e per la retroguardia rosa, che con l’ex Sassuolo tra i pali riesce ad esprimersi con maggiore convinzione e qualche preoccupazione in meno. Senza alcuna polemica che riguardi Josip Posavec, il quale forse adesso avrà il tempo per resettare il proprio percorso di crescita e, chissà, ritornare a difendere la rete rosanero con diversa consapevolezza.

 

CAPITOLO DIFESA - Il reparto che più degli altri ha sofferto il periodo nero di febbraio è quello difensivo: dopo i 7 gol subiti nei tre k.o. consecutivi contro Empoli, Foggia e Perugia, Bellusci e compagni hanno ripreso il cammino che aveva consegnato loro lo scettro di miglior retroguardia del campionato. Un solo gol subito nelle ultime tre uscite. Dato interessante: verso la porta difesa da Pomini, sono stati concessi appena tre tiri dalla Pro Vercelli, altrettanti dall’Ascoli e quattro dal Frosinone. Il muro è tornato più alto e solido di prima.

 

MOTORE A METÀ’ CAMPO - Mato Jajalo non sembra lui. La crescita del centrocampista bosniaco è esponenziale: ineccepibile nel lavoro sporco da medianaccio tutto calci e polmoni, adesso Mato dà l’impressione di essere cresciuto anche a livello tattico. La fiducia di Tedino è ampiamente ripagata da prestazioni costantemente sopra la media. Con Gnahoré al fianco, poi, la coppia nel cerchio di centrocampo fa paura: quantità e qualità per il francese, che non sa proprio fare gol che non siano pesanti e decisivi. La gestione della mezzala ex Perugia e Crotone è stata oculata, forse troppo. Ma i frutti cominciano a vedersi.

Su Rispoli c’è poco da dire: se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Mentre di Rolando si può e si deve parlare: partita sontuosa, di sofferenza e di spinta. Aleesami manca, ma così l’assenza del norvegese pesa di meno.

 

TASTO DOLENTE - Se un aspetto negativo c’è stato, nella bellissima serata del “Barbera”, riguarda l’attacco rosanero: capitan Nestorovski non riesce proprio a ritrovare la via del gol su azione. Ed anche quando sembra ad un passo dalla realizzazione, sbatte sul palo. Quando ritornerà decisivo anche sotto porta, allora il Palermo potrà davvero cambiare marcia. Nino La Gumina si divora un’occasione a cui starà ancora pensando: se riprovasse il tiro dalla stessa posizione cento volte, con tutta probabilità quel pallone sfonderebbe la rete nel 99% dei tentativi. Per il resto, solita partita di sacrificio, sostanza e tanta tanta corsa. La coppia d’attacco rosanero si sta ancora studiando: quando l’intesa sarà registrata, potrebbe fare realmente la differenza.