Corini, 3-5-2 o 4-3-1-2. Come giocherà il suo Palermo?

Corini, 3-5-2 o 4-3-1-2. Come giocherà il suo Palermo?

Il nuovo allenatore del Palermo, Eugenio Corini, prende in mano le redini di una squadra fiaccata dall'insuccesso. La vittoria ha cambiato residenza e non si trova più. Anche il pareggio si è ben nascosto e latita chissà dove. Ma le premesse sono queste e, certamente, Corini ha accettato l'incarico perché ha delle idee per risalire la china.

 

Il calcio del neotecnico rosanero si è espresso, fin qui, con due differenti moduli di gioco.

 

Il 4-3-1-2, con la coppia di centrali coperta e agevolata dal regista, due terzini fluidificanti, due mezzali di corsa e un trequartista con licenza d'inventare, dietro le due punte. Modulo, questo, che non si è ben sposato con le caratteristiche dei rosanero, che con la difesa a 4 hanno sempre sofferto e subito gol.

 

Altro modulo prescelto da Corini è il 3-5-2, schema tattico che il Palermo conosce bene e che ha assimilato negli ultimi due anni. Prima con Iachini, poi con Ballardini (secondo capitolo) e, seppur con un approccio diverso, anche con De Zerbi. Bruno Henrique tornerà al suo ruolo naturale, il regista, coadiuvato da compagni di reparto 'lavoratori' ed aggressivi. Gli esterni, unica certezza insieme a Nestorovski fin qui, avranno il fondamentale ruolo di alzare la squadra, cercando la profondità, e al contempo il compito di aiutare la difesa in fase di contenimento. 

 

Intanto, il mercato è alle porte. Il ds Faggiano ha confermato di essere già al lavoro per individuare gli obiettivi utili alla causa rosanero. Ma fino a ieri, il confronto è stato con Roberto De Zerbi. Adesso è il turno di Corini.

L'augurio è che la dirigenza stia a sentirlo e accetti le richieste che, senz'altro, il nuovo tecnico avanzerà.