«Carta canta!» Palermo, parla il presidente Albanese

«Carta canta!» Palermo, parla il presidente Albanese

Per analizzare il momento in casa Palermo - a pochi giorni dalla sentenza di secondo grado - abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente rosanero Alessandro Albanese

Di seguito quanto emerso nella lunga intervista.

 

Sulle motivazioni della Cassazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione avvalorano ancora di più la nostra tesi.

Voglio però ribadire che questa società con la precedente non c’entra niente.

Si parla di responsabilità oggettiva: voglio precisare che nella fattispecie nessuno ha beneficiato di ciò che è successo, soprattutto la nuova proprietà o la squadra. Quindi il requisito dell’oggettività non mi convince e per questo in primo grado di giudizio ci attendevamo un verdetto differente. Inoltre la Cassazione ha ribadito che non vi è stato una colpa così grave da poter giustificare la retrocessione in serie C.

In occasione del secondo grado abbiamo inserito delle motivazioni aggiunte: ripeto, la società è totalmente nuova.

 

Sul retropensiero che ricollega la nuova proprietà alla vecchia.

Con i retropensieri non si emettono verdetti. Forse qualcuno che non conosce le carte può pensare ciò: c’è l’iscrizione alla Camera di Commercio in cui si vede chi è la nuova proprietà, i nuovi amministratori.

Nessuno di loro ha avuto a che fare con la proprietà di allora, ossia la famiglia Zamparini.

Mi sembra tutto alquanto palese e riscontrabile dalle carte, carta canta.

 

Arkus resta a Palermo.

Comunque vada - nel senso che deve andare bene (sorride ndr) - la nuova proprietà resterà a Palermo.

Il Palermo Calcio è stato prelevato in serie B: più volte il dottor Tuttolomondo ha ribadito l’intenzione di rimanere e questo gli fa onore.

 

Che sensazione prova come tifoso?

Lo stesso identico sentimento dei tifosi che in questi giorni hanno testimoniato affetto nonché attaccamento ai colori: trepidazione in attesa di ricevere una buona notizia.

Palermo, i tifosi e tutti noi meritiamo piazze ben diverse rispetto a tutto questo.

 

Infine, realismo più che ottimismo.

Le nostre speranze sono dettate non soltanto dalla passione e dal cuore, ma dalla convinzione di essere nel giusto. Pertanto stiamo andando avanti nelle nostre convinzioni.

Più che ottimismo il mio è un realismo suggerito dalla lettura delle carte. Ovviamente più si va avanti e più ci si rende conto che sarebbe opportuno fare una valutazione a tutto tondo.

Ribadisco: siamo di fronte ad un gioco, infatti si chiama Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Questo gioco magnifico che attrae miliardi di persone in tutto il mondo ingloba diversi valori:

la lealtà, la socialità e la passione.

Tutto questo deve essere tenuto in considerazione.

 

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