Caro Presidente, lei vuole finire in B?

La squadra è crollata. Ogni terremoto disorienta l'intero ambiente. Restano tre mosse: autocritica, silenzio e Iachini.

Caro Presidente, lei vuole finire in B?

Caro presidente, il Palermo sta affondando e io una domanda glielo devo fare: vuole andare in B? Perché se penso al modo in cui ha gestito il Palermo negli ultimi sei mesi, comincio ad avere il sospetto. Ma non ci credo. Lei è intelligente e calcisticamente preparato, dunque non mi spiego certe mosse. La panchina e il calciomercato sono ostacoli su cui lei è clamorosamente inciampato. E potrei elencargliene una ventina ancora davanti ai quali è caduto.

Ora la situazione comincia ad essere delicata, il Palermo non c'è quasi più. L'ha notato, guardando le partite, che i volti dei giocatori hanno tracce di caos, timore, ansia, disorientamento? Che soffriamo con tutti gli avversari le pene dell'inferno? Non è un problema di soldi o di investimenti. E non è colpa di Bosi e Tedesco. Il Toro ci ha massacrati perché la squadra non c'è più.

Ragioniamo.

C'è una possibilità. Richiamare Iachini. Lo ricorda? Quello che ad agosto era l'unico ad avere le idee chiare. Lo disse che le cose erano state fatte male e lei per quella sincerità (condivisa quasi dall'intero popolo) l'ha incenerito sulla pubblica piazza.

C'è tempo e possibilità di ritrovare il sorriso, siamo ancora fuori dalla zona retrocessione. Chiami Iachini. Lo lasci lavorare, rispettando la sua professionalità, lasciandogli la totale autonomia che chiede fino alla conclusione del torneo. Lo vede che le cose di settimana in settimana peggiorano?

Lo faccia, per favore. O vuole finire in B?

Scusi per il disturbo e Forza Palermo.

La foto è di Pasquale Ponente.