Non eravamo forti prima, non siamo brocchi adesso, quindi calma e gesso. Un punto in tre partite ha la capacità di far andare tutti nel panico, soprattutto i tifosi. Ma
bisogna mantenere equilibrio e fare una "diagnosi" razionale: il Palermo non è mai stata squadra da posizionamento in champions, ma nemmeno da retrocessione.
Le due vittorie nelle prime due partite di campionato hanno illuso gran parte dell'ambiente, ma bisogna tornare coi piedi per terra.
La rosa è incompleta. Non la pensava così il presidente
Zamparini fino a poco tempo fa, che
ha preferito chiudere i lacci della sua borsa proprio nell'ultimo giorno di mercato, rinunciando alle ultime pedine (Trotta e Schelotto) che tanto sarebbero servite a mister Iachini, soprattutto dopo l'infortunio occorso a Djurdjevic.
Ma per lui erano
costi inutili, perché la squadra era forte così.
Ha sbagliato.
Ma cosa ben più grave è che a causa di questo mancato piccolo sforzo ha litigato aspramente col suo tecnico, rompendo un rapporto fino a quel momento idilliaco.
E oggi, nonostante il chiarimento avuto col suo datore di lavoro,
l'onda di quel diverbio continua a condizionare il tecnico di Ascoli, che mostra segni di
nervosismo e di
confusione. Le due espulsioni in due gare rappresentano una prova inconfutabile.
Il momento non è dei migliori. Qualcuno si aspetta l'esonero di Beppe Iachini a breve, altri un ultimatum. Magari come rimedio ai problemi attuali. Ma non è questa la strada giusta da percorrere,
sarebbe un grave e ulteriore errore continuare a stressare l'ambiente.
Iachini è un tecnico bravo e preparato, non saranno due partite sbagliate o un po' di nervosismo, a convincerci che tutto ciò che di buono ha fatto in questi anni è frutto di casualità o fortuna.
Semmai
sarebbe necessario correre ai ripari. Il bacino degli svincolati non è tutto da buttare.
Su tutti
Palladino e Schelotto, giocatori che se arrivassero alla corte di Iachini, potrebbero compensare ai mancati acquisti estivi.
Si tratta di giocatori di esperienza e con un pedigree di tutto rispetto. Il fatto che siano svincolati non significa che non siano abili e arruolabili.
Un'altra cosa da ritrovare è la
serenità mentale. Ma per quella bisogna allentare le pressioni.
I tifosi, ma anche Zamparini, devono convincersi che
non sarà una stagione da alta classifica, ma che con un po' di pazienza e senza ansie si può ripetere tranquillamente il campionato dello scorso anno.
Ciò può avvenire anche se non arriveranno rinforzi.
Questa squadra, infatti, è di certo incompleta, ma non è da buttare via.
Sembra piuttosto che non abbia recuperato ancora dalla dura preparazione estiva, visto che molti giocatori che l'anno scorso rendevano al 100% oggi sembrano, all'improvviso, essere diventati brocchi, ma non lo sono. Su tutti Vazquez, Jajalo, Gonzalez e Lazaar.
Bisogna stringere i denti e fare di necessità virtù.
Gilardino, palesemente fuori condizione, comincerà a fare i suoi gol, assistito anche da una manovra di gioco che finalmente sarà orientata ad una "vera" prima punta e non al furetto Dybala. Vazquez ritornerà a fare magie.
Una nota lieta di questo campionato è lo svedese
Hiljemark, che ha già siglato tre reti in questo campionato.
Nel primo tempo di Palermo - Sassuolo lui e
Rigoni hanno lasciato intravedere ciò che potrebbe essere il quadro tattico di mister Iachini nelle prossime gare. Una squadra imprevedibile, soprattutto per merito delle due mezzali, gioiellini da cui ripartire e su cui puntare a occhi chiusi. Il resto è molto perfettibile.
Non abbiamo la sfera magica, ma quando tutto tornerà a pieno regime e quindi anche Iachini ritroverà le idee e le sue amate strategie tattiche, potremmo tornare a divertirci.
Sperando, naturalmente,
che l'impulsività del nostro caro presidente Zamparini non faccia brutti scherzi.
Michele Sardo
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