Basta parlare di esoneri, basta hashtag #Coriniout

Senza voli pindarici, ma a piccoli passi. Il Palermo visto a Cosenza è stato, probabilmente, migliore di quello visto sia col Parma che con Pisa e Cittadella. Non come quello del Braglia di Modena, ma lì il gioco dei Canarini aveva aperto spazi fondamentali per i rosanero. Eppure, nonostante le statistiche certifichino una vera e propria "sfangata" per i Lupi rossoblu, nonostante anche il pareggio sarebbe stato probabilmente stretto agli uomini di Eugenio Corini, nonostante il rigore sbagliato da Matteo Brunori avrebbe potuto regalare il pari al Palermo, è tornato fuori prepotente l'hashtag "#Coriniout".
Sia chiaro: chi vi scrive ha, dopo Terni, auspicato un cambio in panchina, poiché la partita del Libero Liberati aveva lasciato dei solchi che anche il tecnico rosanero aveva evidenziato, e da cui è ripartito. I due pari consecutivi al Barbera e le due vittorie di fila successive hanno dato certezze, morale e anche un gioco che comincia pian piano a farsi vedere, soprattutto - pare assurdo, ma è così - nella sconfitta del Marulla.
Per cui, piaccia o meno ai tifosi o agli addetti ai lavori: l'obiettivo quest'anno è mantenere la categoria, con buona pace dei voli pindarici di ognuno e le legittime aspirazioni personali dei cuori di ogni individuo che gravita, per passione o lavoro, al mondo rosanero. E questo obiettivo Eugenio Corini lo sta rispettando. Non era tutto da buttare dopo Terni, non era tutto da incensare dopo 8 punti in 4 partite, non è tornato il Ragnarok dopo sabato. Serve giusto equilibrio e lungimiranza: il City Football Group ha dimostrato di vederci lungo, anche sull'operato di Corini. Almeno ad oggi. A Troyes, d'altronde, non si sono fatti problemi a far saltare l'allenatore. Pensate davvero che qualora avessero avuto le medesime avvisaglie ci sarebbero stati problemi di qualsiasi sorta? Perciò, respiri profondi e testa alla sosta e poi alla prossima gara.