Antonio Filippini e il suo storico derby al Barbera

un meraviglioso pomeriggio a tinte rosanero

Antonio Filippini e il suo storico derby al Barbera

Uno dei pochissimi esempi di giocatori che pur avendo militato in una società per soli sei mesi hanno lasciato un'impronta indelebile nella sua storia.

Stiamo parlando di Antonio Filippini arrivato al Palermo il 22 gennaio 2004 assieme al fratello Emanuele, (in quella stessa sessione di mercato si sarebbero aggiunti  gli arrivi fondamentali di Fabio Grosso e Jeda), nel corso di una stagione magica per i colori rosanero culminata con il ritorno in serie A dopo 30 anni.

 

Due sole reti in 21 presenze, per un giocatore che nelle sue caratteristiche non aveva di certo le doti di goleador, ma quelle di un faticatore di centrocampo tutto cuore e polmoni.

 

Uno di questi due gol l'ex Palermitano lo realizzò in una  partita che per il popolo rosanero ha un significato doppio, il 4 Aprile 2004 nella vittoria per 5-0 nel derby contro il Catania.

 

Appare scontata, quindi, la scelta di quella gara da parte di Filippini per raccontare la sua partita del cuore in rosanero all'interno della nostra rubrica ''La partita del cuore''.

 

«Ricordo una festa, uno spettacolo e una giornata indimenticabile – ha  dichiarato l'ex rosa – uno stadio colmo di gente piena di entusiasmo, per me e mio fratello che era il primo derby lontano da casa fu tutto meravigliosamente strano, segnammo entrambi facendo insieme ai compagni la partita perfetta. Della vigilia ricordo un episodio – ha  continuato Filippini – legato a Tanino Vasari. Lui da palermitano verace, ci diede una notevole carica durante tutta la settimana spiegandoci il significato del derby per i tifosi del Palermo e che, nel caso in cui avessimo vinto, dopo la gara ci sarebbero state per noi feste incredibili come poi di fatto avvenne».

 

Ma Tanino durante quei giorni si superò: «Sì, é vero – ha affermato divertito l'ex rosanero – mi disse che avrei fatto gol, infatti quando vidi la palla in rete il mio primo pensiero fu quello di correre verso la panchina per abbracciarlo. Di quella stagione mi rimane un simpatico ricordo, mai piu ripetuto nelle altre squadre dove abbiamo militato sia io che mio fratello Emanuele: alla fine dell'ultima partita della stagione con il Bari  improvvisammo assieme al nostro compagno Andrea Gasbarroni, anche lui appassionato di rock, un concerto sotto la curva nord dello stadio Barbera con grande partecipazione dei nostri tifosi».

 

Quello fu un anno indimenticabile e chi faceva parte di quella rosa sa di avere scritto una pagina stupenda della società di Viale del Fante:

«C'è in noi la consapevolezza di essere entrati nella storia del Palermo – ha ammesso l'ex centrocampista rosanero – riportando in quella meravigliosa città la serie A, per cui credo che i tifosi ci ricorderanno per sempre e noi porteremo dentro le immagini bellissime di una città stupenda, di gente che ci ha voluto bene e di una società – ha concluso – con a capo il presidente Zamparini sempre presente durante tutta la stagione»​. 

 

È chiaro che quando le cose vanno bene è "tutta un'altra musica", ma siamo certi che tutti i tifosi del Palermo ricorderanno per sempre quella squadra, fatta di uomini veri, grandi professionisti ed esempio di attaccamento in campo e alla maglia rosanero.