Zamparini si decida: rapporto coi tifosi o plusvalenze

È improbabile che possa tornare un idillio, soprattutto privilegiando come sempre i propri interessi

Zamparini si decida: rapporto coi tifosi o plusvalenze

Con la netta vittoria in casa contro il Pescara per 3 a 0, il Frosinone balza in testa alla classifica e dà un segno inequivocabile di forza alle sue dirette avversarie, Palermo ed Empoli.

Settimana da dimenticare per Tedino e i suoi uomini che dovranno smaltire in fretta la batosta subita al Castellani.

Preoccupano molto le amnesie difensive dei rosa subite contro i toscani e l'evanescenza in fase offensiva. Incomprensibili in tal senso certe scelte operate da Tedino.

 

Posavec continua a dimostrare di avere dei limiti, ma Pomini continua a rimanere in panchina.

La gerarchia decisa da Tedino, o dall'alto, non è meritocratica ma dettata, evidentemente, da questioni anagrafiche e quindi "economiche". Non si spiegherebbe altrimenti questa scelta che rischia di far perdere al Palermo punti importanti.

Al Castellani è proprio una respinta errata del Croato a regalare a Brighi l'assist che ha facilitato la vita ad Andreazzoli. Da quel momento in poi l'Empoli ha controllato agevolmente la gara, puntando sui recuperi di palla e sulle infilate verticali per Donnarumma e Caputo, tandem micidiale, soprattutto in presenza di maglie larghe e con un talento sulla trequarti di nome Zajc,che ha giocato fra difesa e centrocampo rosa, con grande scioltezza e libertà, assistito da un ispiratissimo Castagnetti.

 

A complicare la gara per il Palermo, la mancata verve di Dawidowicz, che sulla destra ha fatto rimpiangere, non poco, Cionek.

 

Altra scelta poco condivisibile, l'impiego come mezzala di Coronado. Il brasiliano sarebbe utilissimo in fase offensiva, ma è costretto a giocare in una zona del campo a lui poco congeniale.

 

Diventa incomprensibile tutto ciò se in panchina c'è un certo Gnahorè, autore fin qui di tre reti e di prove molto convincenti per forza fisica e qualità, che Tedino si ostina a vedere come un ripiego.

La situazione contrattuale del francese apre spunto ad alcune riflessioni: il cartellino del centrocampista è interamente del Palermo, che lo ha acquistato dal Napoli per 1,5 milioni di euro. Ma c'è una clausola che non va trascurata. Il club campano, quando lo ha ceduto a Lupo, ha voluto inserire un'opzione di “recompra”, perché evidentemente vedeva nel giocatore potenzialità.

Se i partenopoei volessero riprendere Gnahorè entro un anno dalla sua cessione dovrebbero versare al Palermo 3 milioni di euro, che garantirebbero una plusvalenza di 1,5 milioni di euro.

Se la recompra avvenisse invece nel secondo anno, il club di De Laurentis pagherebbe per il centrocampista 4,5 milioni di euro, con un surplus per Zamparini di 3 milioni di euro.

Passati i due anni la clausola non avrebbe più valore.

Cifre importanti, ma non troppo, per un giocatore giovane che ha doti fisiche e tecniche, velocità, tiro e fiuto del gol.

Sarebbe importante capire se il Palermo è interessato maggiormente alle qualità in campo del centrocampista o se ha intenzione di centellinarlo per diminuire “l'appetito del Napoli”, in attesa che scada la clausola.

La seconda ipotesi ci sembra al momento la più verosimile, visto che Tedino è fine conoscitore di calcio ed è poco credibile che non si avvalga del talento del francese.

 

La sconfitta di Empoli ha evidenziato, ancora una volta, l'inconsistenza di Trajkovski, giocatore a cui piace molto guardarsi allo specchio ma che poco si sposa con un progetto vincente.

 

Peccato mortale in tal senso è stato privarsi al calciomercato di due giocatori che potevano essere utili alla causa, ovvero Embalo e Monachello, autori oggi, col brescia e con l'ascoli, di due buone gare. L'attaccante di Palma di Montechiaro ha addirittura segnato, confermando il buon momento di forma che si era intravisto nella sua ultima gara al Barbera.

 

Confortano le prove di Moreo e di Rolando, entrati negli ultimi minuti, sperando che gerarchie decise a priori, o dall'alto, e infortuni vari, non ne compromettano il loro impiego in campo, magari dal primo minuto.

 

In attesa di una sentenza, quella fallimentare, che è stata nuovamente rimandata, ci domandiamo ancora una volta quali siano le priorità che questa società si è data.

La serie A è un traguardo importante che non può essere mancato; privilegiare scelte “redditizie” a discapito di ciò che è meglio per il Palermo, è un'eresia che, soprattutto dopo gli ultimi anni “tristissimi” del club per colpa di Zamparini alla presidenza, questa città non si può e non si vuole permettere.

Non è questa la strada da percorrere se si vuole recuperare un rapporto nei confronti di una tifoseria che ha tutte le ragioni di questo mondo per essere inviperita. Sono proprio queste scelte, infatti, al di là della retrocessione, che negli ultimi anni hanno disintegrato l'entusiasmo dei calorosi tifosi palermitani.

È improbabile che possa tornare un idillio, diventa impossibile se chi vuole recuperare, abusando spesso di appelli, non si rende conto di tutto ciò, privilegiando come sempre i propri interessi.