Zamparini, la coerenza dell'errore

C'è chi entra, chi esce, chi prova a scappare e chi, povero ignaro, prova ad entrare. Ma non c'è una logica. C'è solo il caos dei sentimenti.

Zamparini, la coerenza dell'errore

Ecco perché reputo sconsiderata la gioia fugace di chi aveva festeggiato la notizia del cambio in panca: a) Davvero si può dare un giudizio impietoso e fermo su Ballardini per aver collezionato quattro punti in sei partite – escluso il Frosinone – tra le più difficili del girone d'andata? b) Ad esclusione di quei sei punti strappati contro il Genoa e a Udine, perché dovremmo essere felici di un ritorno di Iachini? Per le magre figure al Barbera contro Carpi, Empoli e Sassuolo? O per la squadra vista a Napoli e subito dopo contro il Chievo? La nostalgia è un'altra cosa. c) Il mese più delicato per il campionato è gennaio, perché chi dovesse sbagliare (di nuovo) la linea da seguire, non avrebbe possibilità di recupero; molti fallimenti e tante vittorie passano da qui: chi mai potrebbe beneficiare, a mercato cominciato, di un nuovo avvicendamento tecnico? Quest'ultima domanda, però, vorrebbe una risposta in primo luogo da Maurizio Zamparini.

Io avevo abboccato, mi ero illuso e alla fine ci sono cascato. Ho pensato che tutto avesse quasi un senso: caccia Iachini, prende Ballardini e aspetta il mercato invernale per dare al nuovo mister una squadra ristrutturata; magari (certamente) non darà parola all'allenatore per decidere gli acquisti, ma terrà conto del modulo e delle sue debolezze; non sarà sfacciato a tal punto da esonerare Ballardini (adesso delegittimatissimo e sull'orlo del burrone) dopo questo filotto di partite complicate.

Ma perché? Perché usare la ragione cercando criterio e buon senso laddove regna il caos dei sentimenti? Così è: Zamparini va 'a sentimento', e non ci sono motivazioni, cause e conseguenze che si possano spiegare. Tutto si muove dentro un vortice di passioni (non passione) del Presidente: c'è chi entra, chi esce, chi prova a scappare e chi, povero ignaro, prova ad entrare. Ma non c'è una logica.

Volete sapere il perché? Perché il Presidente mantiene ancora una cifra stilistica che mette in ombra tutto il resto: la coerenza dell'errore. Chissà se qualcuno, un giorno, scriverà degli ultimi anni di questa dirigenza. Io il titolo l'avrei: 'La coerenza degli errori'. Sottotitolo: 'Maurizio Zamparini'.

Ballardini perplesso assiste alla pessima prestazione contro la Fiorentina. Foto di Pasquale Ponente.