Una squadra senza titolari è una squadra senza identità: non basta il possesso palla

L'allenatore De Zerbi per scelta o per necessità ha fatto ruotare tutti gli uomini a sua disposizione, con risultati mediocri

Un'orchestra che cambia spesso arrangiamenti ed interpreti non esegue mai melodie memorabili. Suona e basta. Così come una squadra di calcio che alterna nove schieramenti diversi in nove turni consecutivi di campionato: 'suona' e basta, ed anzi spessissimo è 'suonata', perchè senza corpo e anima. Il 'direttore d'orchestra' De Zerbi sia per scelta che per necessità nelle nove partite che il Palermo ha disputato nella sua gestione, ha ruotato tutti gli uomini che ha avuto a disposizione, immaginandoli tutti all'altezza, e tutti in grado di mettere in pratica i suoi schemi e i suoi insegnamenti. Invece i fatti e i numeri  dicono che non è così, e ne è venuta fuori una squadra senza identità, capace solo di eseguire uno sterile e involuto possesso palla nella propria metà campo, a volte anche molto pericoloso perchè i meccanismi sono tutt'altro che oleati e per questo a volte si creano situazioni situazioni non raccomandabili ai deboli di cuore. Di tutta la rosa Posavec ed Aleesami risultano i più utilizzati, seguiti da Rispoli e Nestorovski. Tutti gli altri, chi più chi meno, sono stati schierati con risultati alterni, ed oltretutto a volte abbiamo assistito ad inspiegabili sostituzioni, forse per seguire questa teoria. Il GdS di oggi riporta anche un paio d'interessanti statistiche. La prima si riferisce al possesso palla che è stato sempre superiore a quello degli avversari, tranne che in Roma-Palermo, quando è stato 'solo' il 43%. E inoltre sta migliorando la media complessivi di tiri verso la porta avversaria per ogni partita, che è salita da 6,2 del primo periodo a 7,8 negli ultimi quattro match. Ma è evidente che si deve aggiustare anche la mira, perchè  i gol fatti in 11 giornate sono solo sette, quasi un terzo di quelli subiti, che sono diciannove...