I tifosi la buttano sull'ironia. Qualche giorno fa al Renzo Barbera è stato esposto uno striscione in cui c'era scritto
Game Over. Una frase che prende spunto da un tormentone dei giochi elettronici di qualche anno fa, che compariva quando venivano esaurite le vite e il gioco terminava.
![striscioni](http://www.rotocalcio.org/wp/wordpress/wp-content/uploads/2017/01/striscioni-stadio-1-200x112.jpg)
Nel caso degli ultras della curva nord superiore, è finita la pazienza. E infatti in occasione di Palermo - Inter la
Curva 12 ha disertato in massa lo stadio.
Ma gli striscioni e i messaggi al numero uno di viale del fante non sono finiti, anzi si susseguono da giorni. Dopo Game Over non poteva mancare
Insert Coins, ma la lingua inglese, a quanto pare, non ha portato gli effetti sperati.
Si sono susseguiti, dunque, striscioni in dialetto siciliano, con le frasi più disparate, ma tutte su un unico tema: su uno c'era scritto
Niesci a Pila, su un altro
Mietti a manu nà sacchietta e ancora
niescilu un euro. Ma niente di niente, nessun acquisto.
A questo punto ai tifosi deve essere venuto un dubbio, ovvero che
Maurizio Zamparini non comprenda né l'inglese né, tanto meno, il dialetto siciliano.
![striscioni stadio](http://www.rotocalcio.org/wp/wordpress/wp-content/uploads/2017/01/striscioni-stadio-200x112.jpg)
Ecco spiegato il perché, da qualche minuto,
al Renzo Barbera è comparso l'ennesimo striscione, questa volta in dialetto friulano:
Tira fur i bez. Questa volta riteniamo non ci siano possibilità di fraintendimenti, visto che il linguaggio usato è quello madre di Zamparini. In caso contrario non ci resta che imprecare in tutte le lingue del mondo.
Michele Sardo
![FB_IMG_1485798508993](http://www.rotocalcio.org/wp/wordpress/wp-content/uploads/2017/01/FB_IMG_1485798508993-200x200.jpg)