SuperMato e IgorMan: il Palermo incanta in uno stadio vuoto

Che partita. Tripletta per il brasiliano, prestazione superba del bosniaco. E Gnahoré fa sempre meglio

SuperMato e IgorMan: il Palermo incanta in uno stadio vuoto

Anche i più ottimisti, forse, non avrebbero immaginato un Palermo tanto solido e compatto in difesa, quanto cinico e letale in fase offensiva.

 

Invece, contro il Carpi, i rosanero schierati da Bruno Tedino (7,5) hanno offerto un saggio di forza e, a tratti, di spettacolarità che ha annichilito i biancorossi di Calabro, mai realmente pericolosi dalle parti di un Pomini (6) che, al netto di un paio di tiri centrali che lo hanno trovato pronto, oggi avrebbe anche potuto accomodarsi al bar con caffè e giornale al seguito.

 

Merito condiviso dalla retroguardia rosa, attenta nelle pochissime avanzate emiliane, e dagli stessi attaccanti del Carpi,  a dir poco inefficaci nei rari tentativi offensivi.

Ancora una volta, bene i polacchi: qualche sbavatura di poco conto per Dawidowicz (6), ottimo l’atteggiamento di Szyminski (6,5), che in più di un’occasione si è spinto oltre la linea di centrocampo per dare il proprio contributo alla manovra. In mezzo, “Bobo” Rajkovic (6,5), acciaccato ma tenace.

 

Se la difesa non ha dovuto sudare troppo per contenere gli avversari, il centrocampo rosa oggi ha attivato il turbo, offrendo la miglior prestazione della stagione per quantità e qualità.

Su tutti, un Mato Jajalo da Oscar (9). Corre, prende botte e conquista il penalty che dà il vantaggio al Palermo, stoppa gli avversari, verticalizza al millimetro mettendo qualcosa in più di un semplice zampino in tre dei quattro gol rosanero. Insomma, fa tutto quello che può. Se il presidente Mattarella ne avesse bisogno, ci pensi alla svelta: oggi potrebbe affidargli l’incarico di formare il nuovo governo della Repubblica italiana.

Accanto al bosniaco, Eddy Gnahoré (7,5), che si conferma imprescindibile per entrambe le fasi di gioco: l’ottima qualità che una settimana dopo l’altra si va sgrezzando un po’ di più, abbinata agli “appena” 187 centimetri, fanno del francese un vero asso nella manica di Tedino.

Il terzo sulla linea centrale di metà campo, Murawski (6,5), comincia benissimo, con un pregevole lavoro senza palla ad aprire spazi per i compagni in attacco, per calare nella ripresa, quando comunque per poco non trova il gol: il palo gli nega la gioia personale.

Benissimo anche Rolando (7), autore di due assist e sempre presente anche in fase di contenimento; ottimo Andrea Rispoli (7): oggi, sugli esterni, avversari surclassati.

 

E si arriva al protagonista di giornata, il man of the match: Igor Coronado (9). Sarà la maggiore libertà di azione che il tecnico adesso gli concede, sarà la primavera appena sopraggiunta, “sarà quel che sarà”, ma questo giocatore in queste condizioni per il Palermo è una manna dal cielo. Realizza il calcio di rigore, non sbaglia il tap-in del 2-0, con gli avversari evidentemente ancora negli spogliatoi, poi delizia il pubblico del “Barbera” siglando il poker con un tiro a giro sul secondo palo. Tripletta e pallone del match dritto in bacheca.

Al suo fianco, un Nino La Gumina (6,5) che nel primo tempo si è nascosto alla perfezione tra le pieghe della retroguardia emiliana, per sbocciare nella ripresa. Il terzo gol del Palermo è da centravanti di razza: movimento sul primo palo con i tempi giusti e tutta la rabbia possibile nell’insaccare alle spalle di Colombi.

 

Il Palermo (7,5) vince e convince, dunque, contro un Carpi modesto e, approfittando del passo falso del Frosinone, si porta a -1 dai ciociari con la trasferta di Parma da recuperare (il 2 aprile alle 20.30).

Si ritorna in campo giovedì 29 marzo, a Chiavari, contro l’Entella.