Striscioni al Barbera contro il Catania - Le foto

La città di Catania e i suoi tifosi stanno vivendo un incubo. Ma se l'arresto del Presidente Pulvirenti ha gettato nel panico i sostenitori etnei, nella sponda occidentale dell'isola, ovvero a Palermo, qualcuno sta consumando la sua vendetta. E' ancora vivo il ricordo di migliaia di cartoncini con la lettera B sventolati al Massimino, quando i rosanero stavano affondando nelle sabbie mobili della retrocessione. Una ferita ancora viva, che non si è ancora del tutto rimarginata . La ruota aveva già fatto il suo giro completo l'anno scorso, quando dopo una passeggiata nella serie cadetta,  il Palermo era tornato in A, lasciando il posto in B proprio ai cugini etnei, nonostante Pulvirenti per tutta la stagione avesse dichiarato, a più riprese, che non avrebbe fatto la stessa fine dei rosa. I pronostici dicevano che per il Catania sarebbe stato un solo anno di purgatorio. E invece il club di Pulvirenti ha rischiato un doppio salto mortale all'indietro, scongiurato, a quanto pare, da accordi sottobanco, da partite comprate, da risultati concordati, da scommesse e inganni per il calcio e per la dignità dei suoi tifosi. E adesso il rischio è davvero grosso. Lo sanno bene i catanesi ma lo sanno benissimo anche i tifosi del Palermo, che naturalmente in queste ore si godono la loro rivalsa. A testimonianza di ciò, pochi minuti fa, sui cancelli dello Stadio Renzo Barbera sono comparsi degli striscioni. Ve li mostriamo, anche se, in fin dei conti, come scritto anche ieri, a pagare le conseguenze di disonestà e anti-sportività, è sempre il tifoso. E all'ombra di Monte Pellegrino, purtroppo, situazioni di questo tipo le abbiamo provate anni fa anche sulla nostra pelle. Vada per il campanilismo, ma l'augurio è che il "treno" dei cugini catanesi ritrovi presto i binari giusti per ripartire. Perché, anche i tifosi del Palermo saranno d'accordo, le vittorie è meglio conquistarle sul campo. maledettotreno soffri-godo