Serie C, serve il VAR. Ce lo dimostra Avellino-Bari

Serie C, serve il VAR. Ce lo dimostra Avellino-Bari

Facendo un giro sui social, sta succedendo qualcosa di particolarmente curioso tra le tifoserie di Avellino e Bari. Sarebbe iniziata una sorta di sfida a chi ha subito il torto più grande nella partita di lunedì sera. I tifosi dell’Avellino dicono chiaramente di averlo subito loro, perché il rigore avviene prima in ordine di tempo ed è una chiara simulazione (che avrebbe pure comportato il giallo); d’altra parte, i tifosi del Bari dicono invece che il fuorigioco nel gol del pareggio è, rispetto al rigore, cosa oggettiva e quindi errore più grave.

Morale della favola è che l’ennesimo scontro d’alta classifica di C è macchiato da almeno un errore arbitrale. Più nel particolare, per il rigore è difficile stabilire la presenza del contatto anche tramite i replay ed è quindi una decisione molto complicata da prendere in presa diretta. L’arbitro è però troppo lontano dallo sviluppo dell’azione ed è coperto dalla difesa irpina: l’errore, tecnicamente, sta proprio nel posizionamento. Qualcosa di topico, in tal senso, è accaduto in Palermo – Monopoli: minuto 28, Dall’Oglio calcia una punizione diretta ad Odjer, ma l’arbitro è posizionato in una zona centrale del campo, incredibilmente di spalle, e si lascia colpire. Il direttore di gara poi se la ride, ma il fatto è gravissimo e denota mancanza di preparazione in questo fondamentale.

Ma se sulla corsa ed il posizionamento c’è ben poco da fare, almeno il gol del pareggio avellinese (che è un errore chiaro) sarebbe stato cancellato dal VAR. Lo stesso sarebbe accaduto in occasione della simulazione di Plescia (errore grave ed evidente) o del rigore assegnato al Catanzaro contro il Catania per un fallo fuori l’area di rigore. Il VAR in Serie C è necessario e non è più una chimera. Difatti, contrariamente all’anno scorso, gli stadi non devono più dotarsi di una sala VAR, cosa che avrebbe richiesto costi non indifferenti e la presenza di spazi in tribuna difficili da trovare tra i piccoli impianti di C.

Il VAR è da qualche tempo gestito da una centrale unica a Lissone, in Brianza, già dotata di 8 sale e di altre 4 in preparazione. Probabilmente ne servirebbero altre di più per gestire i 30 match settimanali dei tre gironi di C, ma uno sforzo è necessario perché la C è un campionato professionistico, ci si gioca tanto e ne va anche della credibilità del nostro calcio. Non è possibile dovere parlare, tutte le volte, di partite decise da simili episodi. Serve la svolta, la Serie C ha grande bisogno del VAR.