Samp avversario tosto, ma il Palermo ha più motivazioni

Al Barbera, contro i blucerchiati, l’occasione più significativa di recuperare punti sull’Empoli e mantenere vive le speranze di salvezza.

Samp avversario tosto, ma il Palermo ha più motivazioni

Reduce da una striscia di quattro risultati utili consecutivi (che comprende le due prestigiose vittorie contro Roma e Milan) la Sampdoria, in questo momento al decimo posto,  arriva alla sfida del “Renzo Barbera” senza particolari preoccupazioni.

La squadra di Giampaolo dopo una prima parte di stagione altalenante, sembra aver trovato maggiore continuità, declinando in prestazioni e risultati quella qualità di cui i blucerchiati dispongono dalla cintola in su, con un’abbondanza anche significativa per una squadra di metà classifica. In questo senso basti pensare che il sostituto dello squalificato Torreira (la vera certezza del centrocampo 3-1 a rombo della Sampdoria) è, almeno sulla carta, quel Cigarini seguito a lungo da un Palermo, cui in questo momento servirebbe come l’acqua nel deserto.

 

Dal punto di vista tattico la Sampdoria, che gioca con il 4-3-1-2, è una squadra che parte corta e compatta per poi aprirsi gli spazi occupando la zona centrale con le incursioni delle mezzali e allargando il campo con le sovrapposizioni dei terzini (in fase offensiva di fatto due ali, soprattutto a destra) liberando così varchi per le due punte e il trequartista, che non di rado partono da lontano palla al piede, soprattutto un Muriel che sembra aver ritrovato, seppur a sprazzi, lo smalto dei giorni migliori. La punta colombiana è la più pericolosa delle tante insidie che la squadra blucerchiata può rivelare. Quagliarella è un giocatore che il jolly lo può sempre trovare e la sua “alternativa” Schick con la sua mobilità e fisicità è altrettanto pericoloso se non addirittura di più; per quanto riguarda centrocampo nella gara d’andata si è visto quanto sia pericoloso Bruno Fernandes, ormai trequartista titolare, ma non va preso sottogamba nemmeno Praet che sta cominciando a calarsi nel contesto italiano.  

 

Se dalla cintola in su i blucerchiati sono squadra insidiosa, dalla cintola in giù risultano molto efficienti, fatto abbastanza curioso, visti gli evidenti deficit individuali di un reparto che ha solamente due centrali di ruolo (Silvestre e Skriniar, tutt’altro che due fenomeni), ma non casuale. Giampaolo è riuscito infatti a dotare la sua retroguardia di meccanismi di posizione ben  oliati che l’hanno resa, ad oggi, l’ottava migliore del campionato. La difesa blucerchiata è una difesa difficile da attaccare frontalmente e da non sfidare sulle palle alte ma che soffre moltissimo sulle corsie laterali dove tende inevitabilmente a scoprirsi: portare il pallone con i tempi giusti sulle fasce e costringere i due centrali a scalare è il modo migliore per aprirsi varchi verso la porta di Viviano.

 

La chiave per battere la Sampdoria prima ancora che tattica, sarà mentale. Come detto in apertura i blucerchiati arrivano a Palermo senza grosse tensioni e ciò potrebbe tradursi in un approccio molle ad una gara che non ha per loro particolari implicanze tecniche e di classifica. Il Palermo deve cercare di colpire subito e far sì che i blucerchiati entrino in partita il più tardi possibile, se non addirittura mai. Per quanto ogni match ormai rappresenti un’ultima spiaggia, la gara di domenica è, per tipologia di avversario e per l’impegno della concorrente, l’occasione più significativa che ha il Palermo di recuperare punti sull’Empoli e mantenere vive le speranze, seppur labili e razionalmente distanti, di salvezza.