Quaison: "Io erede di Vazquez? Tutti daremo il massimo per salvarci"

Le parole di Robin Quaison dal ritiro del Palermo in Austria

Prosegue il ritiro austriaco del Palermo. I rosa proseguono la preparazione della prossima stagione a Bad  Kleinkirchheim sotto l'occhio attento del mister Davide Ballardini. Intervistato ai microfoni di Stadionews, Robin Quaison ha parlato proprio del gruppo che si sta formando in ritiro e della prossima stagione, tra poche (ma forti) certezze e qualche incognita. Il Palermo ha perso diversi dei suoi 'senatori'. Con tre anni di esperienza in rosanero alle spalle Quaison può rappresentare un punto di riferimento per i più giovani: "Cerco di fare del mio meglio con i nuovi giovani che sono in prima squadra, anche con quelli che non parlano italiano, cerco di aiutarli nel miglior modo possibile. Sorrentino, Maresca e Gilardino sono tre grandi giocatori e tre grandi persone. Sono stati di grande aiuto e sarà dura senza di loro. Chi è rimasto in squadra però darà il massimo e penso che andrà tutto bene. Avere dei giocatori giovani significa avere dei giocatori affamati ma anche avere meno esperienza. Vedremo, io credo in questo gruppo". Con la cessione di Vazquez è cominciata la ricerca ad un suo successore. Potrebbe essere proprio Quaison l'erede del 'Mudo'?: "Forse sì ma non ci penso più di tanto. In squadra ci sono buoni giocatori e tutti e 28 daremo il massimo per salvarci". Tra la certezze della nuova stagione c'è l'esperienza di Ballardini: "Ballardini è un grande allenatore ed ha avuto un ruolo importante nella nostra salvezza della passata stagione. Non vedo l'ora di continuare a lavorare con lui". Non solo tanti giovani, ma anche tanti stranieri. Nonostante alcune difficoltà linguistiche il gruppo è unito: "Al momento sono da solo in camera perchè ero con Vazquez. Tra i compagni attuali mi piace stare con Morganella, Struna e Trajkovsky, anche perchè con loro posso parlare inglese. Quante lingue si parlano nello spogliatoio? Italiano, inglese, svedese, serbo e spagnolo. Jajalo e Struna sono quelli che parlano più lingue. Non so parlare il siciliano, l'italiano un po'" Chiosa finale con un messaggio ai tifosi: "Stiamo tutti insieme e tutto andrà bene. Ogni squadra di calcio ha bisogno che la tifoseria sia unita. Se non siamo un tutt'uno è difficile per noi far bene ed è difficile per loro essere soddisfatti. Nell'ultima partita eravamo una cosa sola e abbiamo fatto un ottimo lavoro tutti insieme".