Palermo, la sufficienza non basta

Palermo, la sufficienza non basta

La netta differenza di valori tecnici non è bastata al Palermo per avere ragione di un Padova abbarbicato con forza alle poche speranze di salvezza. L'1-1 finale (un punto che nel bene o nel male sposta relativamente poco per entrambe) ha glorificato maggiormente la voglia di combattere, a tratti goffa ma stoica, dei patavini rispetto al forcing disperato, poco lucido ma generoso di un Palermo cresciuto alla distanza.

 

Il gol di un Trajkovski (6 -) per il resto come da sua prassi altalenante, è stato solamente un episodio fortunato all'interno di un inizio gara approcciato in maniera molto soft nonché gioia quanto mai effimera. Come disorientato dall'assenza di Jajalo, il Palermo ha sofferto parecchio nella zona centrale del campo. Nella situazione che ha portato all'immediato pareggio, le colpe vanno divise tra i due centrali, che hanno sporcato così una prestazione per il resto buona. Rajkovic (6 -) si è fatto anticipare con troppa facilità da Lollo, nettamente più basso di lui, su una palla alta mentre Bellusci (6 -) è rimasto nella terra di nessuno, consentendo una combinazione facile a Bonazzoli e Capello, culminata nel tiro poi ribadito in gol da Pulzetti.

 

Episodio a parte, ciò  che è veramente mancato al Palermo è stato il contributo dei centrocampisti: nel ruolo di ala destra Falletti (6 -) è stato generoso ma sconclusionato; Murawski (5,5) ha come sempre dato tutto ma la sua abnegazione non è stata suffragata da una (a questo giro necessaria) presenza adeguata nel cuore della manovra; Haas (4,5) nel giorno in cui aveva l'occasione di far valere le sue doti da playmaker, ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, propiziando anche un rigore per gli ospiti. Un episodio che avrebbe potuto rendere ancora più amara la storia del match non fosse stato per Brignoli (6,5) uscito vincitore dalla guerra psicologica con Capello dagli 11 metri e confermatosi, penalty a parte, ancora una volta una sicurezza.

 

Nella ripresa, il Palermo, complice anche il calo degli avversari ha ritrovato la sua intensità, gettandosi alla ricerca della stoccata vincente. Chi ci è andato più vicino è stato Moreo (6,5), decisamente più in palla di un sottotono Nestorovski (5,5) e distintosi (non solo nel secondo tempo) per una serie di giocate ben eseguite sotto porta: quando non ci ha potuto il reattivo Minelli, a strozzargli l'urlo in gola ci hanno pensato prima la sfortuna e poi Madonna. Per il forcing finale si è fatto ricorso all'assetto più spregiudicato possibile. Rispoli (6 +) subentrato ad un Salvi (6) cresciuto con il passare dei minuti ma ancora in rodaggio, ha avuto un buon impatto sulla gara e lo stesso discorso è applicabile a Mazzotta (6) nonostante abbia giocato un piccolo spezzone per far rifiatare un Aleesami (6) che si è proposto tanto in fase di spinta. Chi invece non è riuscito proprio ad entrare bene in partita è stato Puscas (5,5) la cui determinazione è andata di pari passo con un evidente impaccio. Ad ogni modo nemmeno queste mosse sono bastate per cambiare la storia della partita.

 

Nel complesso il Palermo (6) raggiunge una sufficienza che rappresenta la media tra il 5 per un primo tempo scialbo e il 7 per la reazione della ripresa: il problema è che la sufficienza, a questo punto della stagione e contro squadre di bassa classifica, non è una cosa della quale ci si può accontentare. Stellone (6) che quest'oggi le ha provate tutte per vincere senza trovar però fortuna, questo lo sa molto bene.