Serie D, ha perso un'intera città

Serie D, ha perso un'intera città

Il 12 luglio 2019, una data che per il Palermo ed i suoi tifosi resterà nella storia; dopo 15 anni dal ritorno in Serie A, con in mezzo due retrocessioni in serie B, l'U.S. Città di Palermo scompare dall'albo delle squadre professionistiche e ripartirà dalla Serie D.

 

 

Il fallimento del Palermo non è dovuto sicuramente solo alla gestione Arkus che si sono inseriti in qualcosa più grande di loro, ma dietro a ciò ci sta una lunga ed errata gestione  Zamparini che ha cercato fino alla fine di trarre benefici per sé dalle casse del club. 

 

Il Palermo in Serie D è una sconfitta per un'intera città perché non riguarda solo lo sport: diversi posti di lavoro persi tra ufficio stampa, magazzinieri e staff; certamente in un periodo dove il tasso di disoccupazione aumenta sempre di più nel meridione, non è un danno da poco. 

 

L'amministrazione comunale non ha adempiuto perfettamente ai suoi compiti di difesa dell'immagine del Palermo lasciandosi trascinare dagli eventi, non danno mai la reale impressione di avere sotto controllo le continue evoluzioni del club.

 

Alla fine a pagare dei fallimenti dei club sono sempre i tifosi; nel caso dei sostenitori del Palermo, però, non si possono non evidenziare anche le loro colpe. Una tifoseria riconosciuta sempre per la sua unione e umiltà, ma che pian piano nel corso degli anni si è sgretolata lasciando nella gran parte di volte durante la stagione la squadra sola.

 

Adesso è il momento della rinascita: come nel caso del Parma, anche per il Palermo il punto di partenza deve essere il tifo; il progetto è riportare il club rosanero nel calcio che conta entro 3 anni, ma come per ogni processo di ricostruzione è importante iniziare col piede giusto.