Palermo, Blin: “Dobbiamo imparare a gestire il vantaggio. Come finisce? Io ho un sogno da quando sono arrivato”
Le dichiarazioni del centrocampista ex Lecce, Alexis Blin, sul momento attuale in casa Palermo e sul futuro, ad otto giornate dalla fine della regular season di Serie B

“Come finirà la stagione? Me lo tengo in testa, perché ho un sogno da quando sono arrivato qua”. Parole di Alexis Blin.
Il centrocampista francese, intervistato da TRM, ha parlato del difficile momento del Palermo, della rimonta clamorosa subita contro la Cremonese, delle sue sensazioni in vista del finale di stagione.
LE RESPONSABILITÀ DELLA SQUADRA
“Dentro di noi proviamo sempre a trovare trovare le soluzioni. Cosa ti posso dire? Stavo guardando pure la Nazionale: la Germania stava vincendo 3-0 a casa loro, ha fatto 3-3 contro l'Italia. Può succedere a tutti, è successo a noi. Non deve più succedere perché ho imparato che siamo la squadra che ha perso più punti nei ultimi 15 minuti di partita, e quindi vuol dire che, non dico che è la paura di vincere, ma dobbiamo imparare a non andare indietro, non accettare il fatto di stare in vantaggio. Dobbiamo sempre cercare di metterci in testa che stiamo 0-0 e dobbiamo attaccare, stare compatti, restare insieme. Essere in vantaggio ti mette magari in testa che devi proteggere la porta, e invece noi, siccome penso che abbiamo giocatori di qualità, abbiamo uno staff di qualità, penso che possiamo anche giocare la partita fino alla fine e provare a mettere il terzo, il quarto gol: è una cosa che si può sempre migliorare. Poi, detto questo, quello che dobbiamo migliorare passa dal campo, e parlare fuori dal campo non serve tanto”.
IL PRONOSTICO FINALE
“Me lo tengo in testa, perché ho un sogno, ho sempre avuto un sogno da quando sono arrivato qua. È un percorso non del tutto finito fino ora. Abbiamo preso alcune strade diverse, però alla fine in francese diciamo che “tutte le tutte le strade ti portano a Roma”. E quindi se abbiamo preso un'altra strada, va bene prenderla e seguirla fino alla fine. E allora io io ci credo, ci credo, poi non dico l'obiettivo”.