Il secondo ballo di Celentano

Il secondo ballo di Celentano

 

Sabato scorso Adriano Celentano è tornato a ballare, ma allo stadio “Renzo Barbera” di Palermo. Giuseppe Bellusci non aveva mai “ballato” in campionato con la maglia rosanero e nella sua carriera non è di certo diventato famoso per le sue doti da “ballerino”, ma il centrale classe ’89 ha voluto celebrare il gol contro il Perugia come ha fatto in occasione di quello fatto con l'Empoli, imitando il suo cantante preferito.

 

Iniziata la carriera nelle giovanili dell’Ascoli, Bellusci ha debuttato con la squadra marchigiana nel 2007 in Serie A a soli 17 anni, e nella stagione 2008/2009 guadagnerà anche la titolarità fissa in cadetteria sotto la guida di Franco Colomba. Poi il passaggio al Catania, dove vivrà l’esperienza più lunga ed appagante della sua carriera: 5 stagioni nella massima serie con 99 presenze prima di provare l’avventura inglese, in Championship, con la maglia del Leeds United. Due gli anni passati nel Regno Unito da titolare inamovibile e nel 2014-2015, con i suoi due gol segnati, realizza il proprio “record” di reti in una singola stagione a conferma che segnare non è proprio la sua specialità. Poi il ritorno in Serie A, ad Empoli, dove "appare" Celentano per la prima volta, ma la tanta esperienza accumulata negli anni non basta a scongiurare alla squadra toscana la retrocessione arrivata all'ultima giornata proprio contro i rosa, con i tifosi di casa che, già retrocessi, goliardicamente cantavano “ti porto via con me” dagli spalti del "Barbera".

 

Il Palermo si è portato davvero con sé l’Empoli, e poi anche Bellusci, diventato nella passata stagione uno dei perni della difesa rosanero che, fino alla cessione a gennaio di Thiago Cionek, sembrava davvero impenetrabile. Poi il calo della squadra, gli infortuni, le ricadute dovute ad una voglia matta di giocare e di rischiare per il bene di una squadra che soffriva, la delusione di una promozione sfumata all’ultimo. La probabile partenza, sfumata come tante altre e ammessa dallo stesso difensore, che quando parla solitamente non le manda a dire: volevo andare in A ma non sono arrivate offerte, in B con un’altra maglia non volevo andarci. Evviva la sincerità.

 

Non le manda a dire neanche in campo Bellusci, giocatore dal giallo facile con ben 72 ammonizioni in 224 partite complessive nella sua carriera, 3 nei 4 incontri giocati finora con la maglia del Palermo in questo inizio di stagione. Nonostante le voci di mercato e la voglia di cambiare aria è sempre lì “Adriano”, punto cardine della difesa rosanero, e contro il Perugia, per una notte, anche un efficace Celentano.