Accardi, l'Aquila e la fede rosanero

Accardi, l'Aquila e la fede rosanero

Ridare il Palermo alla sua gente.

Dopo anni di incertezze e illusionisti a fare da mercanti con i sentimenti dei supporters rosanero il sindaco Leoluca Orlando ha voluto che fosse un palermitano a riscrivere la storia del Palermo.

È con tale missione che l’imprenditore Dario Mirri si è insediato sulla poltrona presidenziale: è su questo manifesto che la sua longa manus Rinaldo Sagramola sta componendo la squadra che avrà la responsabilità nonché il privilegio di ridare gioia alle domeniche palermitane.

 

“Under e bucanieri di categoria” recita il Sagramola pensiero. Ed è sulla falsa riga dello stratega romano che il ds Castagnini sta plasmando il tutto.

E' in questo cosmo mentale che Andrea Accardi si pone come metafora della rinascita.

Il terzino, negli istanti successivi alla "Caporetto Arkus", ha ribadito urbi et orbi la volontà di ripartire con la maglia rosanero sulla pelle, a prescindere dalla categoria. Oltre al professionista c’è il tifoso: e altrimenti non sarebbe potuto essere visto la devozione con il quale ha atteso il peregrinare burocratico degli ultimi mesi. 

 

Ma l’attesa non fa paura a chi sa dove andare: così la fumata bianca tra Accardi e l’SSD Palermo non altro è stato se non la vidimazione di un qualcosa di certo.

L’SSD Palermo prima che di calciatori urge di uomini pronti a dare tutto per la causa rosanero, senza retro pensiero alcuno, con l’unico e autentico intento di riportare in alto i colori della città. Come Andrea Accardi: uno dei fondatori della nuova Patria, con l’Aquila rosanero pronta a librarsi dal suo braccio, magari con la fascia da capitano aderente alla sua fede rosanero.