Orlando: «Ho 10 punti interrogativi. Lo stadio? Siamo pronti»

Orlando: «Ho 10 punti interrogativi. Lo stadio? Siamo pronti»

 

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Intervistato anche da Massimo Norrito su Repubblica-Palermo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha parlato delle sue sensazioni dopo la conferenza stampa di martedì dei rappresentanti del fondo a cui Maurizio Zamparini ha ceduto il 100% del Palermo calcio:

 

«È difficile farsi una idea sul nulla. In atto non ho avuto nessuna comunicazione ufficiale. Nessuno mi ha detto niente e soprattutto nessuno mi ha detto chi sono i legittimi proprietari della squadra che, vorrei ricordare, gioca nello stadio che è di proprietà dell’amministrazione comunale - ribadisce Orlando - Sono fermo a un tempo, stiamo parlando di alcune settimane fa, quando sembrava si dovesse essere vicini a una conclusione della vicenda. Dopo quella comunicazione non mi ha chiamato più nessuno, nessuno mi ha cercato, in agenda non ho nessun appuntamento. Forse, prima di presentarsi, hanno ancora bisogno di perfezionare un percorso non perfezionato. Io, come sindaco, sono pronto ad incontrare chiunque - continua Orlando - a patto che sia il legittimo rappresentante della proprietà della società rosanero».

 

NUOVO STADIO

«Non bastano cinque minuti per parlare di un nuovo stadio. Lo dico da dodici anni, l’amministrazione comunale è pronta a prendere in esame tutti quei progetti in conformità con l’attuale normativa in fatto di impiantistica sportiva. Sono cose che ho detto in pubblico e in privato. Sette anni fa venne presentato un progetto che non è più in regola con le attuali norme. Se verrà presentato un nuovo progetto, proporrò che venga accettato. Al momento però non ci è stato presentato nessun nuovo progetto per un nuovo stadio. Noi siamo un’amministrazione comunale ed esaminiamo atti, non parole e desideri. Io non so niente. Tutti chiedono a me di commentare il niente. Per quanto mi riguarda c’è il niente. Poi può darsi che in futuro ci sia il migliore acquirente possibile, ma al momento non è così».

 

DUBBI

«La conferenza? Francamente mi è sembrata un po’ singolare. Se non hai nulla da comunicare non fai una conferenza stampa. Rinviala di un mese. Su tutta la vicenda personalmente ho dieci punti interrogativi che mi auguro possano diventare dieci punti esclamativi per brindare anch’io alla nuova proprietà. Premesso che, come le dicevo, nessuno ha fissato un appuntamento con me, non posso incontrare persone bendate. L’epoca dei Beati Paoli è finita. Devo potere incontrare gente con un nome, un cognome e un indirizzo accertabile. Per fortuna, tutte queste cose sono in contrasto con il Palermo che vince. Almeno mi consolo così».


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QUESTIONI GIUDIZIARIE

«Posso solo manifestare il mio apprezzamento nei confronti magistratura e chiedere procedure di accertamento che siano le più veloci possibili anche per chi gioca e per il valore della società. Anche se devo dire che l’apertura dell’inchiesta di Caltanissetta complica il quadro delle cose e ci propone una realtà ancora più complessa che induce alla prudenza. Quella prudenza che io non ho avuto motivo di esercitare perché della cessione non so nulla».

 

CONVENZIONE DELLA GESTIONE DEL “BARBERA”

«Siamo in regime di proroga per una serie di pendenze da parte della società. La delibera per la nuova concessione è all’esame del consiglio comunale. La proposta della giunta è di confermare la gestione al nuovo proprietario, una volta accertato che ne abbia la titolarità, ma è evidente che le ultime cose accadute possono avere bloccato o rallentato l’iter».


 

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