Non c'è elezione presidente, la Figc vicina al commissariamento
Dopo il terzo scrutinio, nessuno dei tre candidati ha raggiunto la maggioranza.
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Ci mancava anche il commissariamento per dichiarare la resa definitiva del calcio italiano, che alla richiesta di un cambio di rotta, di un ricambio generazionale e ideologico del sistema calcistico, al fallimento che brucia oggi ma brucerà di più quando i Mondiali in Russia prenderanno il via, risponde con la non elezione del presidente della Figc.
Nessun eletto tra i tre candidati alla rifondazione della Federazione: ai voti, Gravina, Sibilia e Tommasi si sono di fatto annullati a vicenda.
Dopo il primo turno, la votazione ha visto in vantaggio Cosimo Sibilia con 209,59 (39,37 per cento) voti, seguito da Gravina 188,84 (37,06) e Tommasi 113,84 (22,34), schede bianche 6,24 (1,22). Maggioranza di tre quarti mancata al primo ed secondo giro di votazioni, quindi il terzo turno: Sibilia 202,51 (39,42%) e Gravina 197,06 (38,36%). Tommasi 106,79 (20,79%). Niente maggioranza del 50% più uno e dunque ballottaggio tra i candidati più votati.
Ballotaggio mai avvenuto e che probabilmente avverrà soltanto pro forma: «Non ci sono le condizioni per procedere – ha dichiarato Sibilia –, chiedo ai rappresentanti della Lega Dilettanti di votare scheda bianca. Abbiamo fatto tutti i tentativi per fare un accordo per avere una larga condivisione, un accordo con Gravina presidente. Evidentemente all'interno hanno avuto problemi, ma questo sta a significare quanto noi siamo stati responsabili».
A meno di ulteriori colpi di scena, questa sera la Figc non avrà ancora un presidente ed il Coni provvederà al commissariamento.