Nestorovski: «Mai stato scontento di Palermo»

Nestorovski: «Mai stato scontento di Palermo»

 

Si può definire uno dei principali protagonisti della cavalcata del Palermo se non il giocatore che ha determinato di più in questo inizio di stagione. Ilja Nestorovski ha passato la notte insonne dopo la partita contro il Pescara vinta per 3-0 per raggiungere il ritiro della nazionale macedone. L'attaccante e capitano del Palermo è stato intervistato da Salvatore Geraci sul Corriere dello Sport:

 

PRIMATO

«Rappresenta un punto di partenza, la chiave per aprire ogni porta. Dobbiamo fare tesoro dello scorso anno quando a dicembre tutti ci davano promossi - ha detto Nestorovski -. La B è come una sirena, siamo sulla buona strada ma questa strada è lunga ed insidiosa. Adesso la squadra è migliorata, abbiamo più fame ed una rabbia positiva che riusciamo a dimostrare fino all'ultimo minuto. Non voglio parlare di quello successo a Frosinone ma, dal magazziniere al patron, dalla sera del 16 giugno non abbiamo che quell'obiettivo in testa e daremo l'anima per conquistarlo».

 

STELLONE

«Un allenatore preparato che sa farsi volere bene, è molto aperto al dialogo e per noi calciatori è semplice comprendere e mettere in atto le sue idee. Ognuno di noi è motivatissimo, chi entra in corsa sa che possono bastare pochissimi minuti per essere decisivi e questo rende lo spogliatoio più forte e compatto. Come dice lui: "Se le vinciamo tutte andiamo in A". Siamo padroni del nostro destino e abbiamo tutti i mezzi per raggiungere l'obiettivo. L'errore da evitare ora che siamo in testa? L'anno scorso, abbiamo perso troppi punti nei minuti finali, la beffa dietro l'angolo. Ora è diverso, non si molla mai».


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FASCIA DA CAPITANO

«Lo ammetto: sono rimasto perplesso quando in occasione della prima amichevole non è toccato a me indossare la fascia da capitano. Acqua passata, non voglio pensarci. Leader ce ne sono tanti anche se non indossano la fascia. Essere il capitano è un orgoglio ma anche una responsabilità. Soprattutto quando le cose non girano, è importante metterci la faccia, tenere alto l'umore ed incoraggiare i più giovani».

 

SCONTENTO

«Sono stato definito addirittura "re degli scontenti". Ora mi viene un po' da sorridere ma in quel periodo mi ha fatto male. Non mi sono mai sentito insoddisfatto di Palermo, io e la mia famiglia siamo felici di vivere in questa splendida città che ormai consideriamo la nostra casa. Normale che se fosse arrivata un'offerta importante dalla Serie A l'avrei valutata con la società. Così non è stato, dunque sono lieto di essere rimasto. Nazionale? Sono uno che crede in certi valori. Giocare con la Nazionale è un vanto, un sogno che si ha da quando si è bambini. Sono molto legato alla mia terra e spero di dare felicità alla mia gente indossando la maglia della Nazionale». 

 

MESSAGGIO

«Ai tifosi prometto che daremo l'anima per riprenderci quello che meritiamo, la A. Segno solo all'inizio di stagione? Solo coincidenze, ci sono momenti in cui ti gira tutto bene e altri in cui la porta sembra stregata».