Nemici veri e nemici falsi

Vitogol

Nemici veri e nemici falsi

Cosa mi resta dentro dell’emozionante epilogo della Serie B, un campionato che seguo sempre con interesse perché incerto e privo di “vincitori di diritto”? Ovviamente le lacrime di Cosmi, allenatore mai troppo amato a Palermo, e l’abbraccio sincero in panchina con il suo rivale ed ex-allievo Oddo. E poi, quando l’esito finale era ormai delineato, la splendida sciarpata della curva dei tifosi del Trapani e l’applauso caldo e lunghissimo con cui si riconosceva ai vinti l’onore delle armi e ai vincitori quello al merito. Scene che scaldano il cuore di chi ama il calcio e che confermano che noi siciliani sappiamo accettare le delusioni con il distacco e il fatalismo di chi è atavicamente aduso alla sconfitta; la stessa sensazione che provai, seduto in Tribuna Tevere, nel giorno del terzo sogno infranto.
Detto che l’esito finale è ineccepibile perché il Pescara ha meritato la promozione, ho seguito con molto fastidio l’antagonismo tra una parte della tifoseria granata e quella rosanero, una rivalità falsa come un Rolex comprato sulla spiaggia. Da tifoso rosanero dotato di memoria storica, vorrei ricordare a coloro che esultano perché “gli amici dei catanesi restano in B” e a chi s’è offeso per i cori di quattro decerebrati, che la città di Pescara è tra le ultime dei cui successi noi a Palermo dovremmo gioire. Settembre 1986: la Lega Calcio di Carraro e Matarrese cancella il Palermo per debiti che, in confronto a quelli di squadre come la Roma o la Lazio, rappresentano bruscolini. E mentre a Palermo piangiamo, i ripescati di Pescara fanno i caroselli per le strade. Agosto 1989: 5 operai muoiono in un tragico incidente durante i lavori di ristrutturazione dello stadio per i Mondiali di Italia ’90. Il cantiere è sotto sequestro dalla Magistratura e Palermo rischia di perdere lo status di città-ospitante. Chi si fa avanti per prenderne il posto? Il sindaco e il consiglio comunale di Pescara che, per la seconda volta in meno di tre anni, tentano di trarre profitto da una nostra sventura. Il progetto “furto dei Mondiali” sfuma grazie all’opposizione di Montezemolo e all’impegno straordinario del grande Presidente, convinti che il modo migliore per onorare quelle morti fosse quello di non renderle vane.

Non ho mai dimenticato quelle offese e sarebbe il caso che nessuno di noi lo facesse. Vorrà dire che ci sarà più gusto a sconfiggere il Pescara per ricacciarlo indietro il prossimo anno, augurando al Trapani di riuscire nell’impresa che oggi è sfuggita per un soffio.