Maurizio e Beppe, non fate (beeeep)

La logica vuole che si arrivi a fine stagione. La separazione anticipata sarebbe una mossa sbagliata per il Palermo.

Maurizio e Beppe, non fate (beeeep)

Siamo entrati nel solito vortice. A Iachini non è piaciuto il calciomercato. E non è piaciuto essere tra gli ultimi (o non essere tra i primi) a sapere della cessione di Belotti. Al presidente-direttore sportivo piace disporre e decidere, senza interferenze o richieste pressanti.

Beppe è uomo dei record e di spessore. Resiste su una panchina chiodata da due anni. Vince e contribuisce alla crescita dei giovani. Apprezzato e ammirato dal popolo. Come Guidolin, come Rossi. E come Guidolin e come Rossi, spinto dal consenso dei tifosi e dalla convinzione (giusta) di essere bravo, vuole costruire qualcosa di più grande. E' il motivo per cui è rimasto. E' il motivo per cui andrà via. Come Guidolin, come Rossi. Sul più bello qui si può sempre sfasciare qualcosa.

Maurizio e Beppe, però, ora devono fare uno sforzo perché questa situazione, dopo due giornate di campionato, è fuori posto. La stagione è cominciata in modo giusto, le due precedenti sono state ottime. A giugno si cambierà (Iachini e Vazquez partenti quasi certi). Dettaglio non secondario: il ciclo naturale si esaurirebbe la prossima estate, non oggi o tra una settimana. Presidente e tecnico dovrebbero andare avanti insieme per l'intero campionato, per non danneggiare il Palermo. Litigare, separarsi, alimentare tensioni o avviare il solito conto alla rovescia per l'esonero (in un gruppo di lavoro che è stato sempre coeso e produttivo) sarebbe solo una mostruosa e gigantesca (beeeep, volevo scrivere cazzata ma poi non me la sono sentita...).