Maresca: "Sono inc.....o perché non gioco, mi sento ancora utile!"

Il centrocampista rosanero parla a tutto campo della sua situazione, messo fuori squadra in ritiro perché fuori progetto, ora di nuovo con i compagni. Tante idee, ma soprattutto impegno.

Prima dell'allenamento pomeridiano odierno per preparare il match di settimana prossima contro il Bologna, Enzo Maresca è stato il protagonista della conferenza stampa indetta dalla società rosanero. Il numero 25 rosa, che nelle prime sette partite di campionato fin qui giocate ha raccolto solo 41' in campo, sempre subentrando dalla panchina, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa ha cominciato parlando della propria situazione in casa: "Dovremmo andare dietro di parecchio, dal rinnovo in poi circa. La situazione è abbastanza chiara, dopo l'infortunio di fine gennaio mi era stato detto che avrei giocato poco perché volevano vedere gli altri. Iniziato quest'anno è sembrato che la strategia della squadra sia cambiata, puntare sui giovani e quindi essere fuori progetto, sembravo essere fuori. Dopo qualcosa è cambiata, sono rientrato in gruppo. Non è cambiato nulla verso la maglia e la società, io non posso che ringraziare, ma questo è il calcio. Capita correre solo in ritiro a 35 anni, o giocare con i giovani della Primavera. Non so se mi hanno tutelato e quindi non ho avuto occasione di parlare". "Il fatto che io non giochi non dipende da me, ma dal mister che fa delle scelte. Il campionato è appena iniziato- ha continuato- ci sono tante partite, sto benissimo dal punto di vista fisico e incazzato di non giocare. Sto bene fisicamente, ma sono arrabbiato come qualsiasi giocatore che non scende in campo". La panchina fa male, ma l'età aiuta ad accettare le scelte tecniche: "Sicuramente l'età aiuta a non cadere in difficoltà, adesso che sono di nuovo dentro mi sento pronto. Ci sono stati momenti particolari, riguardano il passato e dispiace che si sia pensato fossi un peso, sono cose che succedono. Non sono stato salvatore della patria, ma mi sento pronto se ci sarà bisogno per la squadra. Secondo me comunque è normale quello che sta succedendo". "Questa è una squadra che lavora con il mister da anni, ma ci sono tanti nuovi- ha proseguito- molti mancano. Una squadra nuova da sempre alti e bassi, in questo momento siamo alla ricerca degli equilibri. Si da importanza a Dybala che è andato via, ma ricordiamo che c'era Barreto, anche Munoz e altri. Nel momento di difficoltà cerco sempre di diventare forte, l'odore della vittoria fa stare tutti insieme, alla sconfitta invece qualcosa puzza e tutti si allontanano. Non vedo una situazione grave, ma dobbiamo salire subito". "L'allenatore, quando prepara la formazione, lo fa per vincere. La sua idea al momento è giusta, ma per quanto mi riguarda, un giocatore può stare in formazione come no. Io mi sento bene, quello che ha detto il mister riguardo il ritiro è vero, ma mentre gli altri giocavano io correvo, forse più di loro. Iachini guarda come lavoriamo, è giusto ciò che sceglie". "Situazione Iachini? Credo che giocare per il mister e per noi sia una cosa quotidiana. A Bologna dobbiamo entrare in campo cercando di fare la partita per noi, per il mister e per tutti. Spartiacque? Non so, tocca comunque a noi. Il nostro lavoro è il più bello del mondo, ma bisogna sempre saper reagire e rialzare la testa nonostante le tante cose belle che abbiamo. Non posso parlare di tattica, a quello ci pensa Iachini" Durante l'estate, il mercato: "C'è stato interessamento dall'America, dalla Spagna, ma ho sempre ribadito di voler restare qui per aiutare e dire la mia. Qui mi sento bene, so di poter dare ancora qualcosa. Cambia poco se dicono vai via o ti mettono a parte in ritiro, a situazione era chiara. Contratto? Discorso prematuro, la priorità è la squadra e la salvezza. Per il futuro ho le idee chiare". Perché forte legame con i rosa? "Forte convinzione di  essere utile prima di tutto, poi anche la stima e la fiducia nei miei confronti da parte del tecnico, che potrebbe sembrare un controsenso. La relazione con il mister è buona, ci trasmettiamo ciò che uno sente dell'altro. Ci siamo sempre detti tutto, la stima principale però è quella sul campo. Dopo 20 anni di giocare questa è la mia fiducia. Può anche dimostrarsi con il lavoro da fare con i giovani, ma la stima principale è farmi scendere in campo. Spero per il bene della squadra e di tutti fare come lo scorso anno, rientrare e giocare di nuovo, però una volta che tutto va bene non vorrei avere le stesse parole del passato. Il rapporto con Zamparini? E' chiarissimo con me, sincero. Non sempre i presidenti sono così sinceri, mi aveva detto che non facevo parte del progetto e poi riaccolto". "Dal punto di vista generale,nello spogliatoio è stato fatto un buon lavoro, lo scorso anno c'erano veterani. Quest'anno invece ci sono molti giovani, stranieri, c'è tanto da imparare e ambientarsi. E' normale questa difficoltà che abbiamo, l'obiettivo è sempre quello, la salvezza". "Gilardino? Se vieni da due mesi dove ti alleni solo, anche se ti chiami Messi, è normale non avere la condizione per tornare al gol. Gli ho già detto che saprà sempre come segnare, ma bisogna trovare la giusta condizione. E' un grande professionista, un pezzo di pane, un grande ragazzo. Per lui il gol contro la Roma è stato importante, ma va coccolato, deve sentire l'affetto di tifosi e stampa: meglio si sente e meglio è". Domenica alle 12.30 contro il Bologna: "Cambia la preparazione della gara, ma non  è un cambiamento solo per noi, ma anche per tutti quelli che giocano come noi. Brugman? Io e Gaston andiamo d'accordissimo, è sicuramente il regista del Palermo per i prossimi anni. Viene da uno stop, dalla B, ma ha bisogno di tempo per mettersi in condizione".

Luca Bucceri