Juventus nervosa, l'ex regina arranca

Juventus nervosa, l'ex regina arranca

In dieci partite tre espulsi: Rubinho ed Evra contro la Roma alla seconda giornata, Chiellini alla decima consumatasi ieri contro il Sassuolo. Un bilancio che può essere arricchito dalla sfilza di cartellini gialli che la Juve ha raccolto nel suo cammino di inizio stagione. Tanto nervosismo in campo, rabbia non più sana, agonistica, non più tradotta in roboanti prestazioni da panzerdivisiones.
La macchina da goal juventina ha perso quell'idioma tedesco, apprestandosi a italianizzarsi sottoporta. Magari ci fosse stata una difesa catenaccio, neppure. La difesa bianconera vacilla, persino i titanici salvataggi non esistono più, Buffon comincia a guardare in faccia i suoi 37 anni pieni pieni. Le parole del portiere suonano come uno schiaffo indiretto, 'figura di pellegrini' così se ne è uscito quasi a sottolineare lo smarrimento dei suoi, una sciagurata ricerca di un gioco si direbbe andata male.
Al 60' è stato sostituito Mandzukic per un Morata a cui inizia a stare stretto il ruolo da copratogonista. Stesso destino per Dybala, il cui cambio è per l'ingresso di Zaza, questo già con le valigie pronte forse per gennaio. Roma, Napoli e Fiorentina adesso distano tanto, una decina di punti che segnano un confine marcato. Forse doveva andare così, ma sarebbe troppo scontato dirlo. La Juve ha dominato per quattro anni di fila, adesso arranca fisiologicamente. Semplice creare degli alibi e montarci su una storia, come se quella dovesse rimanere, come se il tempo si fosse arrestato lì. La campagna acquisti poteva sicuramente dare di più in termini di esperienza e spessore tecnico. Un Khedira malconcio, Dybala che Marotta protegge gelosamente perchè è il talento del futuro, il valore di Pogba che scende, fanno pensare ad un limite bianconero: la Champions League. Basta con i miti Pirlo, Vidal e Tevez, in giro ne esistono anche di altri.