Il dietrologo non fa bene i conti

Manuel Mannino

Il dietrologo non fa bene i conti

C'è un'antica ed ambigua figura che mai fu abbandonata dai tifosi di tutta Italia, e nell'onda coinvolgente dei social network trova nuova linfa vitale: il dietrologo.

È tornato più forte che mai e, momentaneamente, si è accomodato tra i tifosi del Palermo. Quei tifosi che, secondo logiche ancora sconosciute alla Ragione, sostengono che Zamparini voglia riportare la squadra in serie B. Già il 31 agosto qualcuno, sommessamente, vaneggiava la Tempesta perfetta, con mandante Zamparini ed esecutori inconsapevoli Iachini&co.

Nello stesso tempo, si accusava e si continua ad accusare l'imprenditore di aver sempre avuto un solo obiettivo: 'fare picciuli' a discapito del Palermo.

Allora, mi sa che qualcosa non torna.

Perché il dietrologo spesso ignora che ormai con due click è possibile raggiungere l'informazione utile alle proprie tesi. C'è un bel sito che si chiama tifosobilanciato.it, in cui tifosi di ogni squadra che hanno competenze economico-finanziarie discutono, si confrontano, ma soprattutto mettono a disposizione dati e cifre, analisi dei bilanci e impatto dei trasferimenti.

Ebbene, il conto economico della società di Zamparini ha registrato perdite d'esercizio costantemente in crescita a partire dalla stagione 2010/11, arrivando a chiusura 2013/14 con una perdita di 27,7 milioni.

I ricavi netti derivanti dallo stadio, dai diritti tv e dal merchandising sono crollati del 50%: erano 67,4 mln nel 2010/11, si fermano a 33,6 mln a chiusura della stagione 13/14.

Il dietrologo non dovrebbe ignorare che la retrocessione comporta solo perdite per una società come il Palermo. Impone un difetto finanziario e di prestigio.

E ancora non dovrebbe ignorare che il modello di players trading del Palermo – il criterio di compravendita dei giocatori che ha spesso prodotto plusvalenze con le quali autofinanziarsi – è ammirato e non di rado emulato da altre società, e ha permesso a questa nostra sfortunata realtà calcistica di viaggiare ad ottimi livelli e produrre bilanci sani per più di un decennio.

Lazaar e Djurdjevic (foto di Pasquale Ponente).