Il bluff di gennaio nel mare in tempesta

L'emblema della strategia suicida del club è Cristante (suo malgrado). Il rinforzo più importante non gioca.

Il bluff di gennaio nel mare in tempesta

Il personaggio della settimana è Cristante, suo malgrado. E' l'immagine di una stagione sbagliata e di una strategia suicida. L'ex Benfica è il calciatore più importante preso al calciomercato di gennaio (quando era necessario un intervento deciso, non un bluff): il talento che avrebbe dovuto rivoltare la squadra. Stabilmente in panchina (non mette piede in campo da quattro partite), meno di una comparsa. Sessantanove minuti con il Genoa, 22 con il Carpi, 2 con il Verona, appena uno con il Sassuolo. In dieci giornate di campionato, per il calciatore più importante tra i rinforzi di gennaio, è poco.

Cristante è l'emblema (ripeto, suo malgrado) del “nulla di fatto” architettato da Zamparini. Pensare che possa cambiare da solo il Palermo è eccessivo. Non posso sostenerlo, oltretutto, perché ha giocato così poco che per me è impossibile da valutare. Mi allarma, però, sapere che il tecnico lo consideri meno affidabile di Chochev e che quando c'è la possibilità di dar spazio a qualcun altro gli vengano preferiti Jajalo, Maresca, Trajkovski, Quaison, praticamente tutti.

La colpa, probabilmente, non è di Cristante, che negli ultimi due anni ha giocato in media una partita ogni tre mesi. La colpa è di chi, con la squadra in piena tempesta, ha proposto una campagna acquisti finta. Mentre le difficoltà in classifica erano (e sono) vere.