Iachini, certezze e dubbi tattici

Il tecnico torna in sella e deve rimettere ordine all'assetto della squadra che in sua assenza ha cambiato modulo e pedine.

Iachini, certezze e dubbi tattici

Ne è passato di tempo da quell’8 novembre. Dal Chievo alla Roma, da Iachini a Iachini. In mezzo un circuito di tempeste che riporta al punto di partenza. Cappellino ben teso e schiena dritta, per una salvezza tutta da conquistare. In un contesto solo apparentemente uguale a sestesso, all’ultima versione “secondo Iachini”. Le impressioni di novembre erano ben altra cosa per il tecnico rosanero. Il mercato non ha risolto i problemi di. consistenza dell’organico rosanero, il resto lo hanno fatto le intemperie del periodo più schizofrenico dell’era Zamparini insieme a infortuni cali di condizione. Dalla porta all’attacco, è (quasi) tutto un altro Palermo. Da riadattare alle certezze del 3-5-2 di Iachini.

DIFESA. Il reparto che ha subìto maggiori cambiamenti e quello che sta fornendo le più scarse garanzie. Il reparto in cui anche i migliori (Gonzalez) steccano e quello in cui la mala sorte ha dato il meglio di sé: da “enciclopedia della sfiga” la cessione di Colombi, con annesso infortunio al primo allenamento del suo sostituto Posavec e successivo ko di Sorrentino. A spianare la strada a un diciottenne come Alastra. Tutta da scoprire, poi, l’affinità di Iachini con Goldaniga, che nella prima gestione dell’attuale tecnico rosanero ha collezionato 46 minuti in quattro mesi (e che comunque starà fuori per infortunio circa quattro settimane), scavalcato a inizio campionato da Andelkovic. Via El Kaoutari e Daprelà, c’è Thiago Cionek al suo posto. Per il resto stessi scenari, con, però, l’importante recupero di Morganella, prezioso stantuffo nei meccanismi di Iachini che sulle fasce con lo svizzero e Lazaar gioca sul sicuro.

CENTROCAMPO. Via uno dei pupilli di Iachini, Rigoni. Maresca prima confinato fuori rosa, poi reintegrato ma lontano dai campi proprio dal giorno dell’esonero di Iachini, nella vittoria contro il Chievo: sarà un nuovo inizio per entrambi. Ceduto anche Bolzoni, “polmone” del centrocampo della promozione in serie B e ricambio a cui Iachini ha spesso fatto ricorso nella scorsa stagione. Il trascurato (da Iachini) Chochev, viene da cinque partite da titolare, Jajalo ha giocato undici delle ultime tredici ma la vera costante è sempre Hiljemark, gemma già svezzata da Iachini. L’incognita resta Cristante, probabile “nuovo Rigoni” per Iachini: più mezz’ala che regista. Incognita, al pari di quel Brugman “conteso” tra i ruoli di centrocampista centrale, interno o trequartista.

ATTACCO. La zona del campo dove Iachini potrà ripartire dalle sue certezze. Cioè Vazquez qualche metro dietro a Gilardino. Nel 3-5-2 di partenza, gerarchie abbastanza definite nel tandem offensivo. A meno di incursioni in sostituzione di Gilardino di Djurdjevic, più maturo e definitivamente in sesto fisicamente rispetto al “primo” Iachini. Quaison solito "campione" di duttilità, tra mediana e attacco, con Trajkovski, poi, che probabilmente sarà uno dei pochi a rimpiangere le passate soluzioni tattiche. Quelle, cioè, che gli garantivano la possibilità di agire in ruolo a lui più congeniale, sulle corsie esterne d’attacco apparentemente ridotta nello schema-base di Iachini.