Global Futures è una... cassetta della posta

Global Futures è una... cassetta della posta

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Oltre ai dubbi, non chiariti e anzi aumentati durante la conferenza di ieri circa il nome della società che ha acquisito il 100% delle quote del Palermo, il mistero sulla Global Futures si infittisce a causa della loro sede principale.

 

La Gazzetta dello Sport, grazie ad un suo corrispondente da Londra, si è recato ai numeri 20-22 di Wenlock Street alla ricerca degli uffici del nuovo proprietario del Palermo. L’inviato però ha trovato… un punto d’appoggio per gestire la posta:

 

All’interno, una struttura d’accoglienza molto spartana: reception e due giovani segretarie. Ci presentiamo: «Lavora qui il signor Richardson?». La ragazza a destra, golfino ciclamino, un bel viso, gentile e paziente, ben oltre la media degli impiegati inglesi, risponde: «Richardson? Ha detto Richardson». Abbiamo nominato un marziano. «Sì, Richardson. Se vuole facciamo lo spelling. R.I.C...». «No, no, lasci stare, ho capito. Ma qui non c’è nessun signor Richardson. Chi sarebbe scusi?». «È un signore che ha acquistato il Palermo, una squadra di calcio, italiana».

Impassibile, la ragazza domanda: «Ma questo signor Richardson possiede per caso una società?». «Beh, oltre al Palermo, sarebbe l’amministratore delegato della Global Futures». «GlobalFutures...aspetti che guardo...Richardson...Global Futures...sì, ecco, ho trovato, è uno dei nostri clienti!». «Clienti?». «Sì, proprio così. Vede, qui nella Made Simple noi ci occupiamo di tante cose. Le aziende ci usano come indirizzo postale e noi inoltriamo la posta, anche all’estero. Curiamo la posta elettronica. Ci siamo solo noi a Londra, da undici anni», racconta orgogliosa la ragazza con il golfino ciclamino. «Insomma se volessimo incontrare mister Richardson, non è questo il posto giusto». «Esatto».

 

Insomma, la “Global Futures da queste parti è solo una cassetta della posta. Diavolerie moderne, ma come recita una locandina della Made Simple, questa situazione garantisce la privacy ai propri clienti”.

 

Il quotidiano poi conclude: “I colpi di pedali e un flipper nostalgico dentro a un bar sono le uniche presenze che richiamano il concetto dello sport. Il calcio e Palermo sono lontani. Anche mister Richardson è lontano. Ma c’è posta per lui".


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