Due picciotti avversari per la salvezza

Crivello nel Frosinone, Di Gaudio nel Carpi. Gli unici palermitani della serie A contendono ai rosa la permanenza.

Due picciotti avversari per la salvezza

Stranezze e sinistre casualità, a corredare uno scenario da si salvi chi può. Uno scontro a tre, in cui sfidare le proprie origini. Dopo i decenni dei fratelli Tedesco, di Taibi, di Aronica, l'elenco dei calciatori di serie A nati a Palermo é quasi vuoto. A parte un palermitano "per errore" come Balotelli, e altri due. E gli unici palermitani rimasti in A militano per le squadre in lotta con i rosanero per non retrocedere, Carpi e Frosinone: coincidenze beffarde del
destinato declinato al calcio. Fra le tante prospettive da cui osservare la lotta per la permanenza in serie A, quella certamente più cruenta e fratricida spetta ad Antonio Di Gaudio e Roberto Crivello. Non due fenomeni, ma bravi nel trovar fortuna altrove.
Esterno funambolico palla al piede, largo sulla fascia sa come e cosa fare, Di Gaudio. Classe 1989, punto fermo del Carpi dal 2010, quando arrivo dal Virtus Castelfranco. Palermitano, con un passato nelle giovanili rosanero.
Arrivò ai Giovanissimi dal Ribolla, scoperto da Salvatore Zammitti, e al Palermo rimase fino alla Primavera. Occasioni in prima squadra? Zero.
Bravo lui a riciclarsi lontano dalla Conca d'Oro e a trasformarsi in artefice di successo del miracolo sportivo del Carpi. Come Roberto Crivello, del resto. Che, anzi, con il Palermo non ha mai avuto nulla a che fare se non da avversario, quando da ragazzino giocava nella Tieffe
Parmonval. Il terzino di Mondello, nato nel 1991, fu notato e tesserato dalla Juventus: da lí qualche presenza in Primavera e una partecipazione al Torneo di Viareggio. Poi il girovagare in prestito in Lega Pro, fino al Frosinone. E al doppio salto, sino alla A, una storia scritta in prima
linea. Ora l'obiettivo salvezza, da raggiungere lottando contro le proprie origini.