Coronavirus, cosa resta aperto e cosa chiude da lunedì 23 marzo

Coronavirus, cosa resta aperto e cosa chiude da lunedì 23 marzo

 

Nella tarda serata di ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la nuova stretta: misure ancora più restrittive su tutto il territorio nazionale per contenere il contagio da nuovo Coronavirus.

 

Il decreto sarà firmato e reso pubblico nelle prossime ore. Nella lista provvisoria su cui l'esecutivo sta lavorando le attività che dovranno restare aperte sono quelle legate al settore alimentare, farmaceutico e biomedicale, oltre a tutto il comparto dei trasporti.

 

Drastica riduzione per la pubblica amministrazione, con la chiusura degli uffici non essenziali, esclusi quelli della sanità, della difesa e dell’istruzione.

Restano attivi i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale. Garantita poi l’apertura di edicole e tabaccai, compresi tutti i servizi dell’informazione.

 

 

Le attività aperte

 

  • supermercati e negozi di generi alimentari
  • farmacie e parafarmacie
  • banche
  • poste
  • assicurazioni e finanziarie
  • veterinari
  • call center
  • vigilanza privata
  • imprese di pulizia
  • igiene urbana
  • edicole
  • tabaccai

 

Le fabbriche aperte

 

  • alimentare (bevande, filiera agro-alimentare e zootecnica;
  • tessile (legato agli indumenti di lavoro, escluso l’abbigliamento)
  • gomma, materie plastiche e prodotti chimici
  • carta
  • raffinerie petrolifere
  • idraulica, impiantistica elettrica e condizionatori
  • forniture mediche e dentistiche
  • strumentisca per la filiera alimentare
  • farmaceutico

 

I trasporti attivi

 

  • il traffico ferroviario di passeggeri, ma solo interurbano, e di merci
  • autobus urbani ed extraurbani
  • taxi e Ncc
  • autotrasportatori
  • trasporto marittimo
  • aerei