Coppa Italia, divisione e sostenibilità. Parola a Vulpis

Coppa Italia, divisione e sostenibilità. Parola a Vulpis

«La nuova divisione dei gironi della prossima Serie C è stato oggetto di un dibattito molto importante, anche perché stiamo tracciando le linee guida del prossimo campionato e quindi era corretto confrontarci con i rappresentanti dei tre gironi. Ricordo infatti che in questo nuovo mandato oltre al presidente Ghirelli e al sottoscritto vice presidente vicario ci sono i rappresentanti dei club, due per ogni girone. Questo fa sì che le distanze fra il Consiglio direttivo e la base si accorcino e qualsiasi argomento di ogni squadra venga portato sul tavolo di discussione del Consiglio».

 

Sono queste le prime parole con cui il vice presidente della Lega Pro Marcel Vulpis - ai microfoni di Sport Time sulle frequenze di Radio Time - ha parlato del nuovo criterio di suddivisione dei gironi in vista della prossima stagione di Serie C.

 

«C’è stato un grande lavoro di analisi della società Cineca, che ha sviluppato una serie di ipotesi fra cui quella scelta. In tutto c’erano quattro scenari: l’attuale, l’ipotesi nazionale, poi la cosiddetta direttrice verticale e infine la divisione orizzontale in nord, centro, sud.

Fra queste è emersa l’ultima anche perché quella a carattere nazionale, molto suggestiva, in questo periodo con il virus ancora in giro per il Paese e una situazione economica all’interno di una terza recessione negli ultimi dieci anni, sarebbe stata poco praticabile. Quindi una scelta anche economica per agevolare i club a ripartire con meno costi possibili».

 

COPPA ITALIA

«Non parlerei di compromesso ma della presenza della Serie C per quanto riguarda la maggiore eccellenza espressa in ambito sportivo. Ciò detto, siamo rientrati perché ha pagato il dialogo: la Serie D non so cosa ha fatto, bisognerebbe fare un’analisi interna per capire dove ha sbagliato. La Lega Pro ha preso atto della decisione, si è creata una commissione, e alla fine si è trovata una modalità. Il nostro obiettivo è di andare oltre, ci si augura per le prossime stagioni di passare da quattro ad un numero maggiore di club».

 

INFINE

«È una tematica che riguarda anche la sostenibilità del sistema, bisogna ancora ragionare. Tutti i format sono in evoluzione e le Leghe devono essere in grado di reagire immediatamente, così come abbiamo fatto».


 

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