Ballardini, quante barzellette...

Dall'arrivo alla partenza del tecnico di Ravenna tante parole e tante forzature. Molto "calcio parlato", poco "calcio giocato".

Ballardini, quante barzellette...

Dopo qualche ora passata dall'annuncio, dell'esonero di Davide Ballardini, basta fare un tuffo nel recente passato, per ricordare tutte la parole pronunciate dallo stesso allenatore per comprendere bene come siano cambiati tanti presupposti. Nel periodo che va dal 10 novembre 2015 al 11 gennaio 2016, Ballardini ha collezionato una discreta fama, per le parole dette, che ormai resteranno solo un ricordo. Tutte è iniziato con la conferenza stampa di presentazione, quando alla domanda: Che ne pensa di Vazquez? la risposta fu: "Un tecnico può anche commuoversi vedendo giocare Vazquez. E' un giocatore capace di produrre magie. Il calcio è un'arte, lui si esalta e può fare il bene della squadra. Fa tutto. Inventa, corre, si sacrifica. Sono qui da due giorni ma ho già avuto la conferma che si tratta di un giocatore meraviglioso." Non mancarono le parole indirizzate al Presidente Zamparini: "Al presidente piace confrontarsi, ma poi è l'allenatore che si prende le responsabilità. Lui mi conosce e sa che sono testardo. Il presidente mi ha chiamato dopo la gara col Chievo e ci siamo subito trovati." In questo mese, anche Iachini non è mancato all'appello: "I giocatori legati a Iachini? Mi fa piacere: sono uomini seri che hanno lottato per la squadra insieme al proprio allenatore".  La più curiosa, rimarrà comunque quella su Robin Quaison: "Quando uno è bravo come Quaison in più ruoli, non può che essere un vantaggio. Io comunque un’idea me la sono fatta. Penso possa giocare da esterno e ha delle qualità importanti per rendere al massimo." Purtroppo lo svedesino in 8 partite, ha visto il campo solo per 100 minuti, poco più di una partita intera.