Tedino e la bava alla bocca: in realtà aspettiamo la sua

La grinta non basta più. Su azione, in sei partite, un gol di rimbalzella e una perla da fuori area. Non è accettabile.

Tedino e la bava alla bocca: in realtà aspettiamo la sua

Ma quale bava alla bocca...

È chiaro: il mister vuole giocatori carichi, motivati, grintosi. Come un cane che ringhia. D’accordo.

 

Forse, però, l’atteggiamento che Tedino richiede più o meno da quando è a Palermo non basta più.

Perché ci sarà pure un deficit nella spinta propositiva di questa squadra, una defezione in termini di personalità, di “garra” (ricordate Schelotto?), ma i fatti, i numeri e le statistiche dicono altro: il Palermo non tira in porta, non fa gol, non dà preoccupazioni persino alla terz’ultima della classe. Due reti al Brescia, una su calcio di rigore al Foggia: questo è lo score dei rosanero nel 2018. Su azione, in sei partite, un gol “di rimbalzella” e una perla da fuori area. Non è accettabile, a meno che non si ridimensionino obiettivi e conseguenti aspettative.

 

Perché i rimbalzi fortunati sono rari almeno quanto le realizzazioni dai venti metri.

Perché con la bava alla bocca forse ci si può salvare, si può disputare un campionato modesto, ma non si conquista una promozione, men che meno diretta.

 

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Allora, magari, in aggiunta agli appelli motivazionali, si potrebbe discutere dei perché e dei per come una squadra competitiva come il Palermo non sappia più arrivare in area di rigore.

Non c’entra la sosta, né la grinta, né la testa: manca la produzione di gioco offensivo che, tra l’altro, ha sempre contraddistinto le squadre di Tedino. Manca una trama per andare in scena e colpire. E dire che gli attori ci sarebbero. Oppure, abbiamo sbagliato qualcosa nella valutazione di Ilija Nestorovski (che avesse ragione Caressa?) e di Coronado (anche se, finché schierato nel suo ruolo naturale, qualcosa di buono ha fatto).

 

Dunque c’è il set, ci sono gli interpreti e non mancano gli spettatori.

Ma il regista, evidentemente, è in ritardo. E senza regia, non c’è spettacolo.

 

Bene i richiami alla concentrazione ad ogni conferenza stampa, bene la predisposizione a cambiare idee (per quanto, con la difesa a 4 non sia andata tanto meglio).

Bene. Ma adesso e più che mai chi deve tornare ad avere la bava alla bocca è proprio Bruno Tedino.

 

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