Buon senso in vendita: tariffe speciali

Buon senso in vendita: tariffe speciali

 

Se fra un'ora avesse luogo una gara tra tutte le città del mondo a chi spara la polemica più grossa, non ci sarebbe il minimo dubbio su l'avrebbe vinta, e con distacco larghissimo. Siamo i migliori, senza rivali. Saremmo capaci di doppiare tutti gli avversari fino a sorpassare noi stessi costringendo la scienza a riformulare ogni concetto di spazio-tempo.

 

Anche in queste ore bollenti, ustionati dai raggi della speranza che è sogno - e forse quasi utopia - e al contempo presi a schiaffi dallo scetticismo ingombrante, ché serve davvero un miracolo, un miracolo salentino, anche oggi riusciamo a farci del male.

 

A questo giro, sul tavolo della discordia ci sono le tariffe speciali decise dalla Società per l'ultima gara di questo maledetto campionato di Serie B. Da una parte siedono i fedelissimi, lo zoccolo duro come la pietra che da fine agosto, in barba a tutto, ha scelto di seguire il Palermo dal vivo. Dall'altra parte i redivivi: quelli che per un motivo o per un altro non frequentano il Barbera da un pezzo e che in occasione della gara più importante della stagione si metteranno in fila ai botteghini per riservarsi la possibilità di esserci comunque vada.

 

Chi ha ragione, chi ha torto? La risposta sta comoda nelle tasche di chi aveva l'ombrello chiuso quando dal cielo è piovuta la Verità. Da parte nostra, rispondiamo con una domanda priva di ogni stile: chissenefrega? E lo ripetiamo: chissenefrega? Davvero siamo sicuri che oggi sia di buon senso gettare benzina su un fuoco che non scalda ma inevitabilmente incenerisce? Quale utilità, quale apporto si vuole dare alla già flebile speranza di rivedere il Palermo calcio in Serie A?

 

Andiamo allo stadio, conserviamo il fiato per spingere questi ragazzi che anche quest'anno ne hanno viste troppe, abbandoniamoci al buon senso e per una buona volta non perdiamo di vista l'obiettivo. Sembra strano, ma è comune.


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