Brunori al centro delle critiche. Ma il gol non è tutto

La scorsa domenica, nella partita contro il Catanzaro, Matteo Brunori ha cercato disperatamente la via del gol in tutte le maniere. L'attaccante ha giocato con una voracia ed una foga agonistica finora mai viste: al quarto d'ora, quando il Palermo si è visto concedere un calcio di punizione dal limite, Brunori, evidentemente non il primo indicato alla battuta, ha cercato di sradicare il pallone dai compagni per potere calciare lui. Dopo l'occasione fallita in diagonale, dove Brunori avrebbe effettivamente dovuto far meglio, l'attaccante ha iniziato a dare chiari segnali di nervosismo. La determinazione non è certo mancata, perché l'attaccante ha preso con caparbietà si è preso un calcio di rigore: il problema è che ha poi deciso di scavalcare le direttive del mister per andare lui stesso a batterlo. Anche la rincorsa al tiro è apparsa frettolosa, poco lucida, come se Brunori volesse scrollarsi di dosso un peso ormai molto fastidioso.
Le parole di Filippi della conferenza del giorno prima devono averlo messo sotto pressione: d'altronde, come potere dimostrare di essere veramente "il miglior attaccante del torneo"? La risposta è una e una soltanto: segnando più di tutti. Eppure, il calciatore non sembra avere le caratteristiche distintive del bomber d'area di rigore, il che non è necessariamente un male. Possiamo spiegarci meglio: le prime uscite di Brunori hanno lasciato emergere le qualità di un attaccante atipico, capace di dare grande respiro alla manovra di tutta la squadra, impostando e imbeccando gli esterni, anche aiutando il compagno più vicino in fase di incursione.
Il gol è certamente importante, ma pensandoci meglio Brunori non c'è poi andato così lontano. In Coppa contro il Picerno, l'attaccante ha trovato il palo con un colpo di testa poderoso: colpa della sfortuna, non certo della poca cattiveria sotto porta. Alla prima di campionato contro il Latina, l'attaccante aveva praticamente fatto gol: dopo avere eluso l'intervento del portiere, si trovava ormai a porta vuota prima dell'intervento da tergo del difensore avversario, costato rigore e cartellino rosso: basterà poco per capire che Brunori ha fatto più di un gol, nel dare a Floriano la palla dell'1-0 e costringendo il Latina a giocare un'ora di partita in inferiorità numerica. Nelle due uscite esterne, l'attaccante ha avuto scarse possibilità di andare a segno, ma specialmente contro l'ACR Messina si è battuto con grande tenacia, lottando per un tempo da solo contro tutta la retroguardia peloritana e sfiorando un grande gol in pallonetto nel secondo tempo.
Nel confronto realizzativo con Edoardo Soleri, l'ex Juventus U23 è al momento in svantaggio di due reti e questo sarà certamente un altro fattore di grande pressione per il ragazzo, dato che da titolare dovrebbe invece trovarsi avanti in questa piccola classifica. Ma, più nel dettaglio, Soleri (che, per inciso, ha giocato e si è mosso bene), ha semplicemente realizzato un calcio di rigore e segnato un gol ad un metro dalla porta con il portiere steso per terra.
Tutto questo per dire che non può contare semplicemente il numero di gol messi a segno per valutare le prestazioni di un attaccante, specialmente alla quarta giornata di campionato, quando diversi terminali offensivi devono ancora trovare la rete che possa sbloccarli. Si potrebbe ricordare la parentesi di Lucca dell'anno passato, andato a segno per la prima volta soltanto nel mese di dicembre e divenuto poi autentico trascinatore della squadra. La piazza non dovrebbe pretendere dall'attaccante il gol sempre e comunque, anche perché il calciatore tenderà poi ad intestardirsi cercando solo quello, smarrendo tutte le altre discrete qualità di cui è dotato. Contro il Catanzaro, abbiamo quindi visto un Brunori diverso: più egoista del solito, meno partecipe in fase di costruzione. Dalla importantissima trasferta di Monterosi in poi, la ricerca del gol non dovrà prescindere dalla prestazione, che conta a favore del gruppo più di ogni altra cosa.