Ultimo tentativo, un tifoso in panchina
Carlo Apprendi

Scrivere qualcosa dopo una non partita è difficilissimo perché in preda alla rabbia, allo sconforto e all'impotenza si potrebbero dire cose magari irrazionali e dai forti contenuti. Una non squadra dall'encefalogramma piatto ci farebbe pensare ad una sorte già volutamente segnata e quasi desiderata, quasi come se ci fosse un premio al contrario o come quei giochi a pronostico che si facevano tra amici dove vinceva anche colui che totalizzava zero punti. Ma purtroppo non è così, qui i punti contano e anche un piccolo pareggio ci avrebbe consentito di guardare con più ottimismo alle restanti partite.
Il recentissimo passato ci ha abituato che dopo queste non prestazioni bisognava il martedì mattina dare il benvenuto all'ennesimo "mago" risolvi-problemi, ma questa strategia sembrerebbe essere fallita e il mago stavolta ha dimostrato di essere un vero "novellino" con poca conoscenza di quel poco che il convento gli passa.
Un gioco, però, stavolta vorremmo farlo noi. Presidente, giri la ruota e individui un tifoso di suo gradimento e permetta a lui di fare la formazione per domenica prossima. Magari con più fortuna potremmo avere risultati migliori e a lei stavolta non le costerà un euro.