Tedino: «Mai e poi mai Zamparini ha dettato la formazione»

L'allenatore del Palermo protagonista al Tenente Onorato.

Tedino: «Mai e poi mai Zamparini ha dettato la formazione»

Dopo una settimana non semplice, con i due esoneri nello staff tecnico, Bruno Tedino ha parlato in conferenza stampa del lavoro svolto con la sua squadra:

 

«Se hai delle ambizioni, per quanto poco legittime, quando parti con dei pronostici più o meno veri, devi avere anche delle pressioni. Le pressioni bisogna saperle interpretare. Il presidente non ha messo alcuna pressione oggi, è il proprietario e mette il suo contributo i termini di rapporti e di presenza. Nessuna pressione, anzi, il contrario, siamo stati molto felici di averlo qui - ha detto Tedino - Varrica e Peressutti? Sono due persone a cui sono molto devoto. Roberto lo conosco dal 1989. È una scelta societaria. Abbiamo cercato di condividere tutto, non c’è stata questa possibilità. Ora siamo concentrati sulla partita di domani. Sono stati professionisti a cui va il nostro ringraziamento».

 

Tedino ha commentato anche le dichiarazioni di Zamparini sullo schieramento delle due punte:

 

«Non ho nessun tipo di problema. Mai e poi mai il presidente mi ha detto chi schierare. Mai e poi mai. Non è perché sono bravo io, ma perché c’è uno stile che contraddistingue le persone. Sento spesso Zamparini in settimana e dopo la partita. Bisogna essere uomini ed assumersi le proprie responsabilità. Ho chiamato Zamparini e gli ho detto: ho fatto una grandissima cacata. Stop - ha spiegato il tecnico -. Mi dà fastidio quando uno mi dice delle cose che sono sbagliate, ma non è mai successo. Qualche volta capitano gli errori, a volte le cose positive. Ma quando c’è da dire una cosa, bisogna essere uomini. Sono sempre stato così con il presidente del Palermo e del Pordenone e delle altre squadre che ho allenato. Non mi ha dato fastidio, perché ciò che ha detto lui, l’avevo detto io. E il patron l’ha amplificato. Il messaggio che passa all’esterno? Non mi interessa. Il lavoro della stampa è importante per la squadra e per la città. Voi avete la vostra idea. Si può discutere su tutto, è più facile discutere dopo le partite, più difficile farlo prima. Quando sono arrivato a Palermo, ero e lo sono ancora un signor nessuno. Mi piacerebbe che la squadra avesse il mio carattere. Contro il Pescara il concetto non è stato solo quello delle due punte, ma che c’erano due tre giocatori un po’ stanchi e reggere la doppia punta non era facile. A volte diventa controproducente. Probabilmente, dopo aver fatto l’1-0, se non avessimo preso il pareggio nel primo tempo, le cose sarebbero andate diversamente. Succede, il calcio è fatto anche di episodi».