Palermo, una sosta amara: Corini valuta il ritorno alla difesa a 3

Palermo, una sosta amara: Corini valuta il ritorno alla difesa a 3

Il Palermo prova a ripartire, e lo fa studiando nuove soluzioni approfittando della sosta per le nazionali. Eugenio Corini, dopo il tracollo interno col Venezia, aveva annunciato nuove possibili soluzioni tattiche: il riferimento è, ovviamente, ad un possibile ritorno alla difesa a 3.

Un punto cardine, o per meglio dire il dogma di inizio stagione recitava 4-3-3: il punto fermo da cui ripartire, la stella polare che ha guidato il mercato tanto estivo quanto di riparazione. Eppure ciò sembra esser pronto ad essere sconfessato per una più cauta e prudente difesa a 3. Uno schieramento che quest'anno porta in dote una delle peggiori partite viste al Barbera: Palermo-Catanzaro. Un 1-2 che sarebbe serenamente potuto essere un 1-5, con i giallorossi che finirono la partita con qualcosa di molto simile ad una squadra B visti gli ultimi cambi. 

Uno spettacolo molto simile a quello a cui si è assistito venerdì scorso col Venezia, dove i 3 gol subiti potevano serenamente essere molti di più. La sfida coi lagunari ha poi effettivamente visto diversi esperimenti tattici frutto della disperata ricerca quantomeno del gol della vittoria: Vasic prima esterno, poi mezzala, poi praticamente terzino e Traoré trequartista.

Quel che è certo è che la difesa a 3 rischia di mandare al macello diversi acquisti importanti: basti pensare a tutti gli esterni offensivi, visto che è improbabile che si possa assistere ad un 3-4-2-1 o ad un 3-4-3 di gasperiniana ispirazione. Aggiungiamo, in chiusura, che al Palermo mancherebbero anche dei braccetti rapidi per poter permettere un gioco in copertura coi centrali adeguato ed ecco servito l'ennesimo dubbio di una stagione che oggi più che mai si potrebbe definire a dir poco enigmatica.