Finalmente Trajkovski: parlano gli ex allenatori rosa

Alexsandar Trajkovski si prende il Palermo. Il fantasista macedone in questo inizio di stagione sta stupendo tutti per quantità e qualità di rendimento, riuscendo a mettere le sue indubbie qualità tecniche al servizio della squadra ed esibendo una costanza che in questi anni non si era mai vista. I numeri parlano chiaro: 2 gol e 3 assist con la maglia rosanero fra campionato e coppa Italia, 1 gol e 2 assist con la Macedonia e prestazione superlativa nell'ultima partita di Foggia, ribaltata grazie ad 1 gol, 1 assist e tante giocate di pregevole fattura. Il mister Bruno Tedino ha sempre creduto nelle qualità del ragazzo e quest'anno, con l'assegnazione della maglia numero 10, è arrivato quel carico di responsabilità che ha certificato la grande fiducia che il tecnico ripone nel suo fantasista, ricambiata con l'abbraccio di Trajkovski al suo allenatore dopo la rete del vantaggio allo "Zaccheria".
Le qualità del trequartista macedone sono sempre state sotto gli occhi di tutti ma ciò che gli è mancato è stata la continuità. Lo sanno bene gli ex allenatori che hanno lavorato con lui in passato, come Beppe Iachini, che ha allenato Trajkovski nel suo primo anno in A e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: «Adesso si deve confermare. Che avesse qualità era chiaro, gli è mancata sempre la continuità, inizialmente perché aveva bisogno di ambientarsi alla Serie A, cosa che per un giocatore dell'Est non è mai semplice, e po perché andava spesso stimolato. Adesso sono passati tre anni, ci ha messo un po' di tempo, ma penso che abbia capito il calcio italiano e soprattutto la B. Credo sia consapevole che deve fafe il definitivo salto di qualità perché ha grandi mezzi, ma deve esserne convinto e deve mettere la sua classe al servizio della squadra».
Iachini conferma come la fiducia di Tedino nei confronti di Trajkovski sia stata per quest'ultimo importantissima: «Sono dinamiche che aiutano a crescere. Anch'io quell'anno gli ho dato qualche scossone, probabilmente i confronti con Tedino lo hanno migliorato, così come le scelte tattiche. Per me è un giocatore che può fare tutti i ruoli d'attacco. Io le prime giornate della seconda stagione in Serie A, quando non avevamo Gilardino ancora a pieno regime, lo schierai anche da prima punta con Quaison. Se lui vuole può essere pericoloso in qualsiasi zona, quindi anche come trequartista. Ora deve pensaee di essere determinante, perché ha mezzi importanti soprattutto per la B».
Dello stesso parere anche un altro suo ex allenatore, Eugenio Corini, intervistato sempre dalla Gazzetta dello Sport: «Purtroppo quando arrivai, era reduce da un lungo infortunio, però si vedeva che era in possesso di colpi importanti, proprio grazie a uno di questi vincemmo a Genova con un suo gol. Dipende molto da lui trovare la continuità che gli è mancata, perché ha qualità importanti, ma deve essere il primo ad esserne consapevole. Non basta fare tre partite bene e poi sedersi. Deve capire che può fare una grande stagione se sta sempre applicato. Credo che dopo tre anni si sia ambientato e questo bell'inizio gli può solo dare fiducia. Se questa maturità lo accompagnerà ancora può fare le fortune del Palermo».
Ciò che si augurano tutti i tifosi rosanero per poter raggiungere il sogno chiamato serie A.