Palermo-Rinaudo, capolinea. Troppi sbagli, anche nelle tempistiche

Palermo-Rinaudo, capolinea. Troppi sbagli, anche nelle tempistiche

E' notizia di ieri sera (ma era già nell'aria da diverso tempo) che le strade del Palermo e del direttore sportivo Leandro Rinaudo si separeranno il 30 giungo, dopo due anni. La grande occasione per il direttore palermitano di guidare una grande squadra con un ampio budget è stata, purtroppo, ampiamente sprecata.

Volendo soprassedere sulla sessione di mercato estiva del 2022, in cui l'addio del duo Baldini-Castagnini creò tanta confusione, l'analisi su Rinaudo parte dal gennaio 2023, e qui c'è il primo passo falso. Il ritardo nel chiudere la trattativa su Paulo Azzi porta i rosanero a dover ripiegare su Masciangelo e Aurelio: nessuno dei due si rivelò vincente. I colpi Verre e Tutino, invece, sembrarono funzionali.

L'estate scorsa sarebbe dovuta essere quella della consacrazione sia per il Palermo che per Rinaudo. I risultati, però, diranno altro: nella prime settimane arrivano tanti giocatori, Da Mancuso a Insigne passando per Desplanches e Vasic. Poi una fase di stallo lunghissima, e altri due colpi sfumati: Prati (con mister Ranieri che diventa autentico incubo della tifoseria) e Morutan. Alla fine, al posto loro arriveranno Henderson e Di Francesco, ma solo il 17 ha lasciato intravedere qualcosa di buono.

Peserà, per i rosa, come un macigno, la scelta di non prendere un terzino destro in estate (sconfessata a gennaio con l'arrivo di Diakitè) e peserà altrettanto la scelta di non rinforzarsi con un difensore centrale sapendo che sia Lucioni che Ceccaroni non fossero in condizioni fisiche ottimali. Infine, i mancati colpi di Caso e soprattutto Verde hanno fatto ripiegare su Chaka Traorè, assoluto oggetto misterioso.

Da questo quadro il ds Rinaudo ne esce davvero ridimensionato, ma non si possono tacere anche i colpi azzeccati: Desplanches di certo avrà un gran futuro, così come Lund e Ranocchia, prelevato a suon di milioni dalla Juventus. Purtroppo, però, gli sbagli sono stati troppi, e le tempistiche non hanno convinto: Rinaudo, dunque, spreca la sua occasione, e il Palermo per tornare in serie A si affiderà a un nuovo direttore.