Matteo Brunori e quel suo meraviglioso senso di appartenenza

Matteo Brunori e quel suo meraviglioso senso di appartenenza

"Sogno un Matteo Brunori alla Totò Di Natale". Chiedessero ai tifosi rosanero cosa si aspettano dal capitano rosanero per il futuro prossimo, probabilmente molti potrebbero rispondere così. O almeno, chi vi scrive ha sicuramente un sogno del genere.

E Brunori, quasi come il primo dei capi del popolo, è diventato trascinatore e simbolo tanto della squadra in sé quanto della piazza tutta: perché quando dice, come ha detto, che l'obiettivo è cambiato e che adesso si punta ai playoff infiamma, ma con lucidità, una città intera a caccia del secondo sogno di fila. E che sogna, magari, anche di esser trascinata dai suoi gol in A, come fu per Totò Di Natale ad Udine, che trascinò i bianconeri del Friuli fino alla Champions League, a suon di gol e di rifiuti a piazze più blasonate per una scelta tanto di cuore tanto di vita.

Perché, vi chiederete: perché le dichiarazioni al miele del bomber rosanero su piazza e club nel corso degli ultimi mesi (le ultime nella giornata di ieri) sono da assoluto trascinatore, di certo da capitano, da grande bomber ma soprattutto da uomo che è entrato in un legame simbiotico con la Sicilia, e con Palermo. E che si è legato a lui come una seconda pelle.